Mercury Rev: recensione di Born Horses

Born Horses è il capolavoro dei Mercury Rev che non vorrei ascoltare mai più.
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Born Horses è il capolavoro dei Mercury Rev che non vorrei ascoltare mai più.
Vi sono mancati gli Snow Patrol? Beh, sono tornati. The Forest Is The Path non deluderà i fedelissimi, quelli che una volta avremmo chiamato "lo zoccolo duro".
The Smile e il nuovo Cutouts: quello che una volta era considerato uno spin-off dei Radiohead è ormai una creatura che cammina sulle proprie gambe.
Rhythm and blues delle origini, da un artista leggendario - Bill Wyman - che alla soglia dei 90 anni guarda ancora al futuro. Un futuro che è anche passato.
Wild God è un album necessario, musicalmente complesso, destinato ad ampliare la già vasta platea di seguaci di Nick Cave and the Bad Seeds.
Si scrive CL.1 e si legge Clone. Tanto citazionismo (specialmente post-punk), ma anche farina del proprio sacco, con un solido songwriting, pur senza pretendere di cambiare i destini del rock.
"Evoluzione" e "ricerca" sono le parole chiave del nuovo corso della band piemontese Ufomammut, 25 anni di carriera, 10 album all'attivo e autori di uno dei capolavori del 2024.
Con Rock’n’Roll Will Never Die Marco Sysma rischia davvero grosso. Si mette in gioco, questo sì, e gli va dato il giusto credito.