Difiore: Scie chimiche

Difiore con Scie Chimiche parla di politica e disillusioni, amori e non amori, un affresco di vita non indifferente
RockShock.it dal 2002 pubblica contenuti gratuitamente e ha la pubblicità come unica fonte di sostentamento. Disabilità il tuo ad block per continuare.
Difiore con Scie Chimiche parla di politica e disillusioni, amori e non amori, un affresco di vita non indifferente
K 2.0 è il nuovo capitolo discografico degli inglesi Kula Shaker tra profumi indù è alchimie variegate, dopo anni di assenza un grande ritorno
Ty Segal dalla sua California manda a dire che la lisergia fa sempre bene, e questo Emotional mugger è la dose buona da assumere
Le madrilene Hinds esordiscono con Leave me alone, il disco di una eterna giovinezza indie pop pronta a sbranare dolcemente il mondo
Tricky torna a incendiare le notti dei club con Skilled Mechanics, tredici brani notturni che sono bellezza senza fondo
Gli inglesi Fat White Family con Songs for our mothers dilaniano i falsi concetti della società odierna, cannibalizzano e fanno a pezzi logiche e ascolti
Volete rimanere “sotto” effetto per un pò di tempo? Mettete la testa in questo Mexican Standoff dei Mamasuya & Johannes Faber, e risvegliarvi vi sarà antipatico!
Gli islandesi Singapore Sling atterrano sulla Terra con Psych Fuck, settimo disco di una carriera aliena e votata a “far sentire” le stelle!
I torinesi Perturbazione ritornano con Le storie che ci raccontiamo, il disco disilluso e intimo di una formazione che ha fatto il solco nell’Italian grove sotterraneo
I grossetani Colonnelli con Verrà la morte e avrà i tuoi occhi dimostrano che il metal è un elemento inossidabile, il diktat elettrico senza data di scadenza
Alone in the universe è il disco di Jeff Lynne, chitarrista e tastierista della mitica Electric Light Orchestra, ed è un grande ritorno, un miracolo d’ascolto di gamma sopraffina
Le americane Air Waves arrivano con Parting Glances, un pop educato e leggermente psichedelico in cui la bella voce di Nichole Schneit scioglie ogni resistenza
L’artista ucraino Make Like A Tree con Animal ci porta a viaggiare il luoghi, sensazioni e pathos indefinibili, tra Cohen e Bon Iver in una solitudine affollata di bello
Il cantautore americano Joseph Arthur esce con Days of surrender, il disco della svolta minimalista, dentro il quale si inebria di solitudine e carotaggi di spirito
I padovani Pluvian esordiscono con Notes from the reptile’s mouth, vibrazioni unplugged tra Young e Alice In Chains, praticamente il sogno perfetto