Emmaan dei Tuareg Tinariwen è un sogno musicale, tribale, funk-blues e world music in un abbraccio ipnotico, ai confini tra delirio di bellezza e comunanza spirituale
Aloha Krakatoa, dei romani Boxerin Club, farà parlare a lungo di sé. E' una panacea sonora di ritmi, linguaggi e poetica meltin’ pot, tutto senza passaporto o documenti da esibire
Un nuovo “ciarlatano poetico” si avvicina è Gae Campana col suo Mondo Matrioska, l’esordio di una specialità cantautorale dal quale difficilmente ce ne libereremo presto
I romani PH in Elogio alle Fragilità danno plusvalore ad un pop striato di rock che, senza inventare nulla, riesce a respirare di proprio. Da ascoltare d’un fiato
Grande dispiego di stravaganza in Champagne Holocaust del sestetto dei The Fat White Family, un concentrato di sana follia stilistica che azzecca il buonumore di un ascolto oltre l’ascolto. Normalità goodbye
I romani The Q’s con Not Necessary Alive danno il meglio di sé stessi, suonano e tingono gli ascolti di una voglia incontinente di mettersi ad urlare e tuffarsi – in uno stage diving consapevole – dentro la loro stupenda definizione rock
Tales from The Realm Of The Queen Of Pentacles, di Suzanne Vega, è una soffice nuvola di poesia che passa senza mai fare ombra, uno di quei sistematici dischi che fanno rigenerare l’ingenerabile
Il Boss con High Hopes spara ancora poetica e cuore, l’eroe dell’America capovolta – insieme a Tom Morello – è di nuovo su strada per fornire alibi e batticuori ad un’infinità di inconfessabili guerrieri romantici
I milanesi Fiumi in Small EP costruiscono una rampa di lancio per un qualcosa di più grande, la loro poesia nebbiosa ma scossa di scariche elettriche partecipa a determinare un suono che idealizza ottime cose al servizio di un grande sogno
Colour degli Hysterical Sublime è proprio il colore della bellezza fatta musica, solo quattro movimenti sonori per mille soggetti onirici che innalzano il senso preciso di quello che in fondo si cerca nella musica, ovvero la grazia
I Non Voglio Che Clara con L’amore fin che dura mandano in rotazione sensazioni ed intelligenze sonore, storie e profondità che arrivano per rimanere a lungo nell’immaginazione d’ascolto
Meteors Remotes dei Farglow è un sincero autostop per l’ovunque verso l’alto, il viaggio dei viaggi, post-wave, wave e pop in combutta per darvi tutte quelle sensazioni “mosse” indispensabili per la beatitudine d’orecchi e che una volta chiamavamo post-rock
Fabrizio Tavernelli, degli indimenticabili Acid Folk Alleanza, con Volare Basso torna a posizionare una serie di metafore alcaloidi di grande effetto, in continuazione serafica dell’ancor più indimenticabile Consorzio Produttori Indipendenti, diamante degli anni 90
KK Null e i fratelli Martinez in terra Incognita gestiscono un cosmo tutto loro, un territorio ancestrale in cui rumore, vitalità asettiche e caos impellenti si danno appuntamento in un girotondo dai molti spigoli atmosferici
Finisterre dei Lou Tapage è in fondo un ipnotismo arcaico che tra cornamuse e pedaliere asseconda – per ritmi e modalità – l’abilità del folk a tramutarsi senza stanca in un continuo qualcosa di immensa personalità