“E poi da dietro le quinte, arriva il martellante suono di una batteria… che lancia la folla in un violentissimo pogo, che rovescia tavoli e pinte di birra. Un putiferio, l’inferno.
E così nacque la leggenda di The Damned.”
Siamo negli anni ’70, l’Inghilterra è invasa da una nuova corrente musicale che vede giovani autodistruttivi devastare palchi e strumenti, senza rispetto, per niente e nessuno. Il punk. In quegli anni le band spuntano come funghi: bastano un paio di strumenti e voglia di fare casino, tecnica e melodia sono spesso inutili, e i risultati sono illimitati: band che entrano nella storia come i Clash e gruppi che soccombono senza aver mai scritto una canzone. In mezzo a questo caos – è proprio il caso di dirlo – nasce una band fuori da ogni parametro, in grado di evolversi nel tempo e rimanere ancora oggi una delle migliori realtà rimaste del punk 77, The Damned.
Il cuore della band è formato dal primo batterista Rat Scabies e da Captain Sensibile (prima basso e poi chitarra). Quando i due incontrano Dave Vanian la macchina The Damned è pronta ad azionarsi: fin dalle loro prime performance si vede che questa band ha una marcia in più. Il primo concerto si tiene allo storico 100 Club, in apertura dei Sex Pistols, e in poco tempo la band diventa una tra le più richieste della scena punk londinese. Concerti scenici, degni di performance teatrali, un sound che mischia il punk al goth rock, e una perfezione stilistica assolutamente estranea al classico punk di quegli anni. Tutto questo fa guadagnare a The Damned il primo singolo della storia del punk col pezzo “New Rose”, prodotto da Nick Lowe per la Stiff Records. A questo segue il primo album “Damned Damned Damned” e “Music for Pleasure” entrambi nel 1977. Questi album vengono stroncati dalla critica, che li definisce semplicemente mediocri, e in seguito a vari cambi di formazione The Damned decidono di sciogliersi.
Dopo pochi mesi il gruppo decide di riformarsi, con Captain Sensibile alla chitarra, Vanian alla voce, Algy Ward (The Saints) al basso e Moss alla batteria. La nuova formazione presenta influenze garage rock e dopo alcuni singoli pubblica “Machine Gun Etiquette” (Chiswick Records/1979) e The Damned rinascono ufficialmente.
Gli anni ’80 sono indubbiamente prolifici per la band: che produce quattro album di inediti e centinaia di concerti, ma l’industria musicale è in cerca di novità pop, e il punk non è più di moda.
Il ritorno al successo planetario arriva nei primi anni ’90, quando Guns N’ Roses e The Offspring registrano delle cover di The Damned, riportando il punk al pubblico. Una nuova ondata di musica punk meno violenta, ma altrettanto irriverente di quella che caratterizzò il ’77, che vedrà tra i suoi maggiori esponenti NoFx, Rancid e Greenday, che vedono tra le loro maggiori influenze proprio The Damned.
Nel 1995 viene pubblicato “Not of this Earth” (Toshiba Records), che manca però del marchio di fabbrica di The Damned, la chitarra di Captain Sensibile, che si riunirà a Vanian e alla band l’anno seguente.
Nel 2001 esce “Grave Disorder” (Nitro Records), l’ultimo album di questa straordinario gruppo, che nonostante diversi cambi di formazione e continui scioglimenti, si è rivelato una delle band più costanti, produttive e di successo del punk ’77.
The Damned
* 11|02|2009 Init @ Roma
* 12|02|2009 Magnolia @ Milano
* 13|02|2009 Estragon @ Bologna
* 14|02|2008 Extracinemusic @ Recanati
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