Amiina
Re Minore (Ep)
art-post-rock
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In attesa dell’uscita del loro secondo lavoro, previsto per i primi mesi del nuovo anno, le Amiina tornano a deliziarci ani(i)ma e corpo con Re Minore, terzo ep interamente scritto, composto e suonato da loro con la complicità dei suoni sintetici ed elettronici di Kippi Kaninus e della batteria di Magnús Maggi Trygvason Eliassen.
Conosciute ed apprezzate da pubblico e critica soprattutto come quartetto d’archi di supporto ai ben più affermati Sigur Rós, le quattro ragazze islandesi (Sólrún, María, Edda e Hildur, i cognomi ve li risparmiamo…) sono riuscite a ritagliarsi nel tempo un proprio percorso musicale autonomo e personale, una propria cifra stilistica che le ha portate ad affrancarsi dal ruolo secondario di appendice, sicuramente riduttivo e penalizzante.
Stampato in sole 500 copie ed acquistabile unicamente sul sito della band, in Re Minore i (pochi) archi che si ascoltano ben si amalgamano con un’elettronica leggera, infarcita di tintinnii orientaleggianti, gocce di glockenspiel e xilofoni sinuosi. Scanditi dal ritmo umano della batteria, i tre brani sembrano sospesi nel tempo, eterei ma ben legati alla terra (d’Islanda). Le atmosfere dilatate evocano scenari fiabeschi eppure inquietanti, carichi di uno strisciante senso di malinconica attesa che ne accresce il fascino. Se il buongiorno si vede dal mattino…
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