Adam Carpet
Adam Carpet
(Cd, Rude Records)
electronic, post-rock, experimental
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Adam Carpet è il nome che unisce cinque musicisti con la passione per l’elettronica e la sperimentazione. Si tratta di personaggi abbastanza conosciuti (come i batteristi Alessandro Deidda de Le Vibrazioni e Diego Galeri, ex dei Timoria). Completano la band i due bassi (Edoardo Barbosa e Silvia Ottanà) e Giovanni Calella, alle prese con chitarra e synth. La formazione milanese, abbastanza atipica per quanto riguarda la strumentazione, si pone su molti fronti come uno dei gruppi più all’avanguardia del nostro paese.
Sul lato musicale giocano molto con l’elettronica, mettendo in mostra una buona dose di imprevedibilità e attitudine compositiva.
Sul versante live, la caratteristica saliente è l’uso del mapping, una tecnica di proiezione ad alto effetto che trasforma qualsiasi tipo di superficie in un display dinamico.
Infine dal punto di vista del marketing l’originalità sta nel fatto che il disco (omonimo) sarà distribuito sia in versione digitale, sia in versione boundle: si tratta di un box in carta riciclata che contiene la t-shirt del gruppo e una seedcard con il codice per il download digitale; inoltre la seedcard una volta innaffiata diventerà un fiore.
Le dieci tracce che compongono questo album interamente strumentale sono avvolgenti e variegate, e spaziano dal post rock all’elettro-dance, dalla psichedelica alla darkwave.
L’energica batteria e il basso distorto che introducono il primo brano, Carpet, creano scenari post-rock che spesso e volentieri viaggiano su orbite spaziali. La struttura della canzone si disintegra a poco a poco come un meteorite nell’aria. Manmasquerade è un esercizio sonoro: sound e ritmo cambiano di continuo all’interno del pezzo, guidati da un basso effettato come quello di One Of These Days dei Pink Floyd. E’ un calderone di idee da sviluppare magari nei prossimi album.
Ma gli Adam Carpet sono anche capaci di geometrie ambient dai suoni disturbati (come quelle de I Pusinanti, dove periodi eterei si alternano ad altri più martellanti), oppure di atmosfere più opprimenti, come quelle di Human Crossing, melodia sinistra e misteriosa dai toni cupi.
Carlabruni? è un altro esempio di post-rock elettronico: il synth maestoso della prima parte (con inserimenti di chitarra darkwave) si reinventa calando un mix di psichedelica e dance, complice la sezione ritmica.
La distorta colonna sonora di Babi Yar è l’ennesimo esempio di varietà ritmica e sonora. Il colpo che non ci si aspetta è invece il disperato free-jazz di Jazz-Hammered, martellante con annessi effetti psichedelici. Cowgirl In The Shower è marziale ed onirica, avvolgente nelle sue atmosfere alla Cure (periodo Disintegration). Lentamente si inserisce un riff di chitarra blues con tanto di slide.
Il viaggio astrale a velocità variabile di Krokus’ Magnet Store (chiuso da percussioni tribali) ci porta all’ultima traccia dell’album, The Charge. La batteria picchia forte e la chitarra compie impennate post-rock, per poi sfumare nell’ultimo minuto nelle placide atmosfere dreamy con backward tape loops e orchestra di synth.
Adam Carpet ha tanti punti di forza e pochissimi punti deboli: imprevedibilità, qualità di produzione, marketing e impatto live, fanno di questo gruppo un importante riferimento in ambito underground; una band che non ha paura di sperimentare nuove soluzioni a 360 gradi.
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