Acid Brains
Do it better
(Cd, Fridge)
grunge, hardcore, alternative
________________
Ci provano gli Acid Brains ad essere i nuovi Nirvana italiani; e si capisce fin dal primo ascolto del loro primo lavoro, Do it Better, sia nel cantato che nei riffoni grunge di chitarra, che fanno da contraltare all’urlo incazzato, ma anche un po’ nichilista e rassegnato della voce.
Di certo non si può dire che i ragazzi non siano versatili, visto che in tutto Do it Better non si fossilizzano sul grunge, ma spaziano nei vari campi della musica underground, probabilmente memori degli ascolti dei propri beniamini musicali; nel cd, infatti, oltre a numerose derive alla Nirvana e alla Foo Fighters, si possono trovare anche molti riferimenti punk, hardcore e, addirittura, accenni reggae e funky.
Gli Acid Brains riescono perfettamente a muoversi in questa commistione, rendendo sì omaggio alla musica internazionale, ma rimarcando anche la loro italianità: in Do it better, infatti, sono contenuti due pezzi in italiano, che, non a caso sono proprio quelli che passano il messaggio principale dell’album, ovvero un profondo nichilismo, la fatica del vivere in un mondo difficile e poco accettato, l’accidia e l’ignavia dell’essere umano, in particolare del giovane di oggi, oltre alla fragilità e alla stanchezza di fronte agli urti che la vita molto spesso infligge; nonostante tutto, però, nella crescita, viene vista una spinta propulsiva a fare fatica ad accettare il mondo circostante, ma comunque ad accettarlo per la volontà di vivere e di affermarsi, pur nelle difficoltà e nei tentennamenti.
Il messaggio di Do it Better manifesta anche la dicotomia tra il lasciarsi andare alle derive del vivere e del dolore e il reagire, il fortificarsi e la volontà di cambiare se stessi, ancor prima di cambiare il mondo e la realtà, ponendosi in una posizione attiva e combattiva.
L’ascolto degli Acid Brains, ad orecchie abituate al genere, risulta facile, soprattutto perché le tematiche trattate sono quelle da cui quasi pressoché ogni adolescente e giovane adulto si è trovato a dover affrontare e fronteggiare.
Ancora una volta il vivaio-Toscana si è rivelato un buon terreno per le realtà musicali emergenti, come molte formazioni e band hanno fino ad ora dimostrato.
Gli ultimi articoli di Irene Ramponi
- Trash Talk: Eyes & Nines - February 12th, 2011
- The Echoes: Labor - February 10th, 2011
- Alice in Riotland: Punk-a-Billy - December 24th, 2010
- Astpai: Heart To Grow - December 7th, 2010
- Underoath: Disambiguation - November 26th, 2010