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Able To Be: Sintoma

I Tool italiani. Ovvero un piccolo gioiello di alternative metal fabbricato a Modena con grande impegno e ispirazione

Able To Be

Sintoma

(Cd, Killer Pool Records)

alternative metal

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able to beQuesto è un gruppo da ascoltare con molta attenzione e da tenere d’occhio per il futuro. Sì, perché gli Able To Be non vengono da Los Angeles come i Tool o gli A Perfect Circle, ma dalla nostrana Modena. Attivi dal 2002, è un trio che nel corso degli anni si è evoluto assorbendo le influenze dei gruppi citati prima e qualcosa dei Porcupine Tree.

Sintoma è un concept composto da 13 brani dolorosamente angoscianti in cui possiamo trovare chitarre metal prepotenti e melodie elettroniche soffuse disseminate per tutto il disco. Il paragone con i Tool è pesantissimo, ma dopo l’ascolto dell’intero album non può non venire in mente 10.000 Days o Lateralus.

I riff di chitarra sono meno vorticosi e pesanti ma ben disposti verso una melodia più orecchiabile, prendere come esempio i primi brani con A Place to Live e Just One Word. La voce del singer è più tenue e meno irata, un sottofondo rispetto al muro sonoro che si abbatte con notevole turbamento sulle canzoni. Il terminale ritmico basso-batteria macina tempi perfetti, lasciando agli arpeggi della chitarra il compito di tessere tele armoniose attraverso le sue corde.

All’interno delle canzoni i cambi di tempo si alternano tra pacatezze e impetuosità espressive, assemblate da morbidi campionamenti elettronici per rendere meglio certe atmosfere, come in Body of a Soul. In The Filth e Iter assistiamo alla divisione di un brano in due parti, la batteria sfoggia il suo abito migliore, ma qui si comincia però anche ad accusare una ridondanza delle melodie.

Alcuni brani strumentali elettronici sono aggiunti per contribuire al clima grave del velo di inquietudine che solca il primo lavoro in studio degli Able To Be. In conclusione lasciamo lavorare tranquillamente i nostri ragazzi affinché migliorino le doti tecniche più che discrete e tra qualche anno matureranno regalandoci qualcosa di ancora più sorprendente. Questo intanto lo promuoviamo a pieni voti, chiediamo solo maggiore aggressività e ricercatezza al prossimo giro. Ottimi.

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Luca Paisiello
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