The Chemical Brothers
For That Beautiful Feeling
(EMI)
techno, house
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C’è stato un periodo in cui ogni uscita dei Chemical Brothers era un Evento, con la maiuscola. Oggi, a dispetto dei loro show sempre più psichedelici e magnificamente affollati, l’uscita di For That Beautiful Feeling non dico che è passata in sordina, ma poco ci manca. Peccato.
Peccato perché il decimo album in studio dei fratelli chimici è puro piacere techno-psichedelico, ovviamente nell’accezione più acida ed elettronica del termine psichedelia, ovvero come l’ha sempre intesa il duo.
For That Beautiful Feeling riprende il discorso interrotto da No Geography, ma pompa ancora di più quanto a frequenze basse e voglia di far ballare sia i fan della house che quelli della techno.
Dopo quasi trenta anni di carriera… inutile cercare i singoloni spacca-classifiche, i tempi di Hey Boy, Hey Girl e Galvanize probabilmente non torneranno più, ma anche qui ci sono brani che faranno tornare ai diversamente-giovani la voglia di bazzicare (ancora una volta!) i dancefloor.
I Chemical Brothers di sempre ci sono anche in quest’album: i super-ospiti (Beck, Halo Moud), ritmi a-martello, synth ronzanti (Goodbye), voci soul-funky-campionate-da-chissà-dove, bassi tellurici, pura euforia dance (con o senza sostanze chimiche in corpo), la sensazione diffusa che tutto sia possibile, il feeling dei rave dei ’90 e le derive electro.
Inutile cercare sfumature in For That Beautiful Feeling, che invece – sin dalla copertina – è un disco con un palette di colori tutta in saturazione. Atrettanto inutile cercare di ricavarne piacere ascoltandolo a basso volume.
For That Beautiful Feeling
for that beautiful feeling
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