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Marco Ongaro: recensione di Solitari

Solitari di Marco Ongaro si inserisce nel solco dei rarissimi dischi di qualità realizzati dai cantautori italiani, una razza, ormai, in via d'estinzione.

Marco Ongaro

Solitari

(Vrec Music Records)

canzone d’autore

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Marco Ongaro è un cantautore, ormai, affermato che ha collezionato dischi e premi di prestigio (Targa Tenco, tra gli altri) nel corso della sua trentennale carriera. A tre anni di distanza da Il fantasma baciatore, l’artista veneto ritorna in pista con l’album Solitari realizzato con il supporto del produttore Gandalf Boschini.

Il disco è suonato dalla band prog-rock dei Logos (Luca Zerman tastiere, Fabio Gaspari chitarra, Alessandro Perbellini batteria) e da David Cremoni (chitarra elettrica), Marisa Pasquali (violino), Giacomo Cazzaro (sax), Adam Clarke (cornamusa), Barbara Lorenzato (cori), Erik Boschini (pianoforte), Luca Sanmartin (basso e programmazione).

Questo lavoro è intriso di sonorità pop, a cui si mescolano con sapienza quelle rock, dando origine a una mistura bilanciata e piena di emotività. Sono, soprattutto, i testi a fare la differenza, dal momento che non risultano scontati o mai banali.

Nell’insieme vi sono anche due rifacimenti, con testi riadattati in italiano, cosa che già in passato si era materializzata per Ongaro con una sua versione riveduta e corretta di Hotel California degli Eagles. In questo caso sono state rivisitate Homburg dei mitici Procul Harum e La Chanson De Prevert di Serge Gainsbourg.

 

A parte questo, va detto che ogni brano brilla di luce propria ed è impreziosito dalla maestria di una band che, oltre a saper suonare in modo impeccabile, riesce a mettersi al servizio dell’autore, senza mai prevaricare i ruoli.

In questo modo si mettono in risalto le splendide parole che descrivono storie reali in cui ognuno si può identificare. Solitari, dunque, si inserisce nel solco dei rarissimi dischi di qualità realizzati dai cantautori italiani, una razza, ormai, in via d’estinzione. Ce ne sono, purtroppo, sempre di meno ed allora la capacità sta nel saperli ricercare. Quando, poi, vengono trovati, quasi sempre sono dei piccoli tesori da conservare.

 

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Francesco Brunale
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