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Erica Mou: la recensione di Nature

Con Nature Erica Mou aggiunge un’altra tessera al grande puzzle della sua carriera artistica, nuova prova della natura poliedrica di un’artista completa.

Erica Mou

Nature

(Maremadre)

pop, folk

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Erica-Mou-recensione-NatureNei quattro anni dall’uscita del precedente Bandiera sulla Luna, Erica Mou non si è dedicata solo alla musica. Pubblica un libro, scrive musiche per il teatro, si presta alla conduzione e al cinema. Questa poliedricità converge in Nature, nel quale mette in atto un nuovo approccio alla scrittura, alternando l’uso delle lingue.

Nature è il primo, dei cinque album della sua carriera, in cui l’artista gioca con gli idiomi, passando agevolmente dall’italiano all’inglese, persino al dialetto pugliese. Portando avanti un fil rouge, la natura, in cui elementi e processi vengono associati a emozioni e comportamenti umani, creando un connubio imprescindibile con ciò che ci circonda.

Questo approccio è incarnato dal titolo stesso, Nature, una parola che in qualsiasi lingua si legga (inglese, italiano, francese, pugliese e latino) racconta la vita e il futuro. Di brano in brano, le parole si muovono leggere come la voce di Erika, potente e concreta, centrata in qualsiasi lingua canti, armoniosa nel duetto con Zibba (Erodere).

 

Una voce che si sposa perfettamente alle varie influenze che prendono corpo nel cd, dal pop all’elettronica, dalla jungle ai ritmi arabeggianti, fino al folk tradizionale.

Nature è un altro bel tassello che va ad aggiungersi alla discografia di questa artista in costante crescita. Che guarda non solo al futuro, ma anche a un contesto più internazionale.

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Simona Fusetta
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