E42
Uomini Celesti
(Cd, Cantoberon)
rock, indie
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Il primo brano del disco ci fa da ingresso e come attraverso una camera di decompressione ci consente di entrare preparati all’interno della musica degli E42. Si entra in un mondo che appartiene a suoni puliti, familiari e tranquillizzanti. Le atmosfere sono quelle della buona musica “inglese” che funge da matrice a dei contenuti italiani, sopratutto per i testi, non solo perché sono nella nostra lingua, ma soprattutto per le storie raccontate ed il modo con il quale sono raccontate, tipico dei nostri migliori compositori. Unica pecca, per i miei gusti, alcuni passaggi sonori e vocali, che si avvicinano troppo allo stile Zampaglione.
Le canzoni hanno tutte un notevole appeal, una ottima tendenza ad essere memorizzate e cantate, ed il disco nella sua completezza ha tutte le caratteristiche per avere un buon sucesso commerciale. Unica pecca, a mio semplice avviso, è un certa mancanza di ironia, un desiderio, tipico dei compositori italiani, di scrivere testi più simili a poesie cantate che a canzoni, immergendole sempre in tonnellate di “male di vivere”. Non è impossibile mescolare le due cose. Ad esempio, Morrissey, che so essere cantante gradito agli E42, è in grado di unire tensioni di profondo malessere (senza il quale, pare, non si possano scrivere belle canzoni), ad una incredibile ironia/autoironia, cosa che lo ha reso uno dei più celebri autori mondiali.
Gli E42 hanno tutte le caratteristiche delle migliori band inglesi, e la propensione verso il mondo anglosassone si manifesta nel brano The Young Men. Il brano mi ricorda nel titolo, e nelle sonorità, una canzone dei Joy Division (Decades, “ecco i giovani uomini, un peso sulle loro spalle”), solo con tutte le asperità smussate, rendendola un po’ più semplice e meno oscura. Non voglio confondere le idee, non è una cover, è solo una analogia. L’album si chiude con un brano alla Morricone, come se scorressero i titoli di coda di un bel film dai risvolti epici. Un ultimo regalino, una ghost track che ci accompagna con gentilezza verso l’uscita del disco.
Bello. Veramente bello.
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