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36Stanze: Reazioni Violente

Il crossover in Italia non è più una novità; i 36 Stanze sono una delle numerose riconferme di questa grande verità

36Stanze

Reazioni Violente

(Cd, Autoproduzione)

crossover, nu-metal, hardcore, hardcore-metal

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Puro crossover! E’ questa l’impressione immediata che deriva dall’ascolto dei 36Stanze, che hanno deciso di raccogliere i loro due anni di fatica nel primo album, Reazioni Violente, titolo anticipatore di quanto vogliono esprimere con la loro musica i ragazzi di Fidenza.

Ancora una volta questa è la conferma di come la globalizzazione porti alla diffusione di un genere così americano in Italia; persino il nome del gruppo, 36Stanze, potrebbe far pensare ad un rimando ai 36 Crazyfists, noto gruppo nu-metal/crossover americano, anche se le sonorità attingono da molte altre bands americane, come Korn, Deftones, Paparoach ecc…

I 36 Stanze danno molto l’idea di aver ascoltato molto bene tutto l’ascoltabile in ambito nu-metal, non solo in stile americano, ma attingendo anche all’ormai consolidata realtà torinese, costituita dagli ormai meritatamente celebri Linea 77; con Reazioni Violente tutte le influenze vengono messe nel calderone, mescolate, rimanendo però sempre molto ben percettibili.

La violenza, la rabbia, il risentimento, la sofferenza profonda, i conflitti dell’uomo e il suo dolore, oltre all’ansia e all’angoscia, vengono trasmessi benissimo da Reazioni Violente; del resto sono tutti temi tipici del genere, e se fossero assenti, snaturerebbero l’intero lavoro.

I testi sono molto incisivi, urlati, capaci di conferire ulteriormente una carica ansiogena al già tirato e teso sound, molto grezzo, caricato, in alcuni tratti, di un growl disperato, molto simile a quello dell’ hardcore newyorkese; i 36 Stanze non sono di certo da ascoltare per rilassarsi o prima di dormire, perché capaci di angosciare anche il più tranquillo degli animi. La carica di tensione probabilmente si accrescerebbe maggiormente se la voce si potenziasse, diventando più cattiva e meno cantilenante nelle parti melodiche; questo potenziamento farebbe solo bene all’effetto generale.

Un buon lavoro nel complesso, anche se abbiamo già sentito qualcosa del genere, più di una volta; ad esempio, in ambito italiano, già nel lontano 1997 i Guilty Method from Busto Arsizio, per fare un nome a caso, facevano già cose simili.

Probabilmente è l’immediatezza del messaggio che può permettere ai 36 Stanze di affermarsi maggiormente, pur nella loro scarsa originalità. Il che non è cosa da poco.

http://www.myspace.com/36stanze

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Irene Ramponi
Irene Ramponi

Irene Ramponi nasce a Milano nel 1983. Si interessa a tutto ciò che è arte fin dalla tenera età.
Questa passione rimane nel tempo, e, dopo la maturità scientifica, la porta ad iscriversi al neonato corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, indirizzo in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Milano. Consegue la laurea triennale nel 2006 con una tesi relativa ai Maestri Campionesi; Irene, infatti, è una delle poche ad avere una netta preferenza per la scultura rispetto alla pittura.
Continua i suoi studi sulla stessa linea, arrivando a laurearsi in Storia dell'Arte, corso specialistico presso l'Università Cattolica di Milano, nel 2009, con una tesi dal titolo: “Ricerche su Giovanni da Campione a Bergamo”.
Come si può notare dalle due tesi, Irene si interessa di argomenti poco battuti dalla Storia dell'Arte e poco conosciuti, se non nell'ambito degli studiosi più specializzati.
Ha collaborato con l'Associazione Amici dell'Arte di Castellanza (Va), tenendo conferenze sugli argomenti delle sue tesi e sui suoi studi presso la Villa Pomini, sempre a Castellanza.
Sta tuttora lavorando ad altre conferenze, in collaborazione con comuni del Varesotto e del Milanese, volte alla valorizzazione ed alla promozione dell'arte e del territorio locale.
E' amante del viaggio per la scoperta e la ricognizione di luoghi nuovi, e ama la musica, di cui si occupa con la collaborazione presso un'agenzia di organizzazione di eventi e concerti, ma anche praticandola in prima persona con lo studio del canto moderno e tramite alcuni progetti artistici.
Ama scrivere a tempo perso, soprattutto recensioni di critica a mostre e concerti, idealista disincantata, crede ancora nella forza dei sogni per la propria realizzazione personale.

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