Manu Delago
Circadian
(One Little Indian)
art rock
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Io di musica ne ascolto tantissima, non ho pregiudizi quasi verso nessuno e sono aperto a ogni esperienza musicale mi venga proposta e l’ultimo lavoro di Manu Delago – Circadian – non fa eccezione. Ed è stato una piacevolissima sorpresa.
Quando si pensa alla musica, l’unica cosa che viene in mente è un perfetto connubio di parole e suoni e altri potrebbero rispondere che è quella cosa che si trova sui digital store o sulle vetrine in streaming. Ad ogni modo qualunque sia la risposta, la musica è totale, è per tutti, è a disposizione di tutti, non conosce limiti e tutti noi nel mondo abbiamo avuto a che fare con questo universo, perché nessuno può dire di odiare la musica.
Discorso ben diverso se ci troviamo di fronte ad una musica senza parole, senza un cantante, solo musica. Alcuni potrebbero rispondere che questa è prerogativa della musica classica (anche se ci sono delle opere cantate, ma entriamo in un discorso più complesso) e altri che potrebbero rispondere che se non è cantata, è musica da sottofondo, da colonna sonora, da una serata con una bella donna e tante altre situazioni dove non c’è bisogno di un cantato.
Manu Delago è un percussionista e compositore austriaco molto noto nel panorama musicale. Sin da bambino dimostra grandi capacità passando con disinvoltura dal suonare la fisarmonica e il pianoforte, ma sono le percussioni, la batteria quello che lo renderanno noto nel mondo della discografia. Bjork, Olafur Arnalds, Cinematic Orchestra e Anoushka Shankar sono solo qualche nome che ha voluto fortemente collaborare con lui, ma è nel 2006 che con Made in Silence, Manu Delago si fa conoscere come artista a tutto tondo.
A questo esordio seguiranno altri dodici album e Circadian è l’ultimo lavoro che conferma le grandi capacità dell’artista austriaco.
L’album è stato anticipato dal singolo The Silent Flight of the Owl, dove l’artista immagina di incontrarsi con un gufo e dove il suono del volatile è riprodotto da strumenti a fiato, un sintetizzatore e un pedale delay.
Seguono altri sei brani che sono un vero e proprio viaggio introspettivo nel subconscio, umano, un chiaro omaggio al Rapid Eyes Movement (fase REM) che tutti noi abbiamo durante il sonno, perché tutti sogniamo ed è proprio nei sogni che l’uomo è davvero libero.
Manu Delago è anche un artista che ama le sfide e come aveva fatto con il suo album precedente (Parasol Peak) registrato tutto in presa diretta e sulle cime delle alpi, anche in questo splendido Circadian c’è un brano (Delta Sleep) che dura venti minuti e che a detta dell’autore è stato registrato a lume di candela in piena notte fino alle prime luci dell’alba.
Un album e un artista da ascoltare con molta attenzione, magari verso le ore del tramonto con un calice di vino a farci compagnia e le orecchie e la mente, soprattutto, disposti ad affrontare un viaggio onirico, proprio come durante la fase Rem.
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