Ummagma
Compass
(Leonard Skully Records)
dream-pop
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Un ritorno atteso, quello degli Ummagma, a sette anni dal loro ultimo album. Soprattutto alla luce di quanto prodotto in questo lasso di tempo, ovvero un nutrito portfolio di collaborazioni di prestigio con musicisti come Robin Guthrie (Cocteau Twins) e Malcolm Holmes (Orchestral Manoeuvres in the Dark), solo per citarne alcuni. Un biglietto da visita di tutto rispetto, segno della grande stima che il duo composto da Shauna McLarnon e Alexander Kretov riscuote nell’ambiente musicale.
In Compass trovano posto 12 tracce (più una bonus track disponibile per il digital download), piene di grazia e familiarità, emozione, alti e bassi e riflessioni. Il loro sound esce dagli schemi, libero di volare sulle ali di un dream-pop che risente di influenze lontane e variegate. La positività della loro musica ci porta in terre senza nome e senza tempo, lasciandoci fluire su armonici cambi di stile, in attesa di un finale li proprio dove non avresti mai pensato possibile, lontano anni luce dal modello classico della canzone strofa-ritornello.
Gli Ummagma si smarcano dai cliché di genere, a favore di una contaminazione continua e personale che trasforma ogni uscita in un progetto destinato a incontrare il favore di un vasto pubblico. I ritmi si alternano fluidi: si passa dal funky pop di Rolling alle percussioni di Caravan, una sorta di dialogo tra voce maschile e voce femminile sottolineato dalle percussioni, con un finale dominato dai synth. Si spazia dal reggae di Otherwise all’elettronica di LCD, dal walzer di High day (una riflessione di Shauna sull’importanza di lasciar andare le cose futili per far crescere una relazione) all’incedere ultraterreno di Bouquet.
Degna di menzione l’intrigante b-side che accompagna Caravan, primo singolo uscito. Ty i Ya è infatti cantata da Kretov nella sua lingua madre, l’ucraino. È lecito chiedersi se questo non sia destinato a essere un primo tentativo di dare ancora maggiore apertura e internazionalità alla musica di questo cosmopolita duo.
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