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Paolo Siani feat. Nuova Idea: The Leprechaun’s pot of gold

Dopo aver scritto una pagina della storia del progressive rock italiano, i Nuova Idea si stringono ancora una volta intorno a Paolo Siani per sostenerlo nel terzo capitolo della sua trilogia.

Paolo Siani feat. Nuova Idea

The Leprechaun’s pot of gold

(Black Widow Records)

progressive rock

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paolo sianiDici Nuova Idea e pensi a una pagina della storia del prog rock italiano. Pensi agli anni ’70, al fermento musicale e culturale che stava investendo anche il nostro paese. Dici Paolo Siani, batterista di band di culto che ha suonato con tanti nomi noti non solo a livello nazionale. E che di recente ha riunito i suoi compagni di avventura per dare alle stampe il terzo album della sua trilogia. The Leprechaun’s pot of gold è un omaggio a un genere che il nostro immaginario relega alla preistoria, ma che in realtà si sposa perfettamente con il panorama attuale.

The Leprechaun’s pot of gold è un disco che mischia tradizione e modernità, echi pinkfloydiani ed elettronica. Ogni traccia trasuda esperienza, indubbia qualità e capacità di non perdere la propria identità senza suonare datato. Un sapiente equilibrio tra blues, rock e prog, testi impegnati ma scevri di connotazione politica, e un’impronta italica vissuta non come una limitazione, ma come un punto di forza.

Il sax e il moog di Inflate your veins, con il suo andamento circolare, il piglio contemporaneo dato dal mix di rock ed elettronica di The Leprechaun’s pot of gold e Statue of wax, l’immaginario onirico di Lord Brummel. E ancora le due versioni di Standing alone, registrate con due cantanti diversi e nate dalla collaborazione con Alessandro Siani (figlio di Paolo) e la chiusura affidata a un cimelio uscito dalle teche RAI. We’re going wrong, bootleg di una registrazione dal vivo eseguita nel 1971 negli Studi RAI di Viale Mazzini nel corso di una diretta all’interno del programma “Per voi giovani” condotto da Mario Luzzato Fegiz e Paolo Giaccio.

Anche questo terzo lavoro di Siani è destinato ad accontentare pubblico e critica. Perché pur non tradendo le aspettative degli appassionati del genere, non è per questo destinato a restare un prodotto di nicchia per vecchi nostalgici. La grande maestria di questo artista gli ha permesso ancora una volta di dare forma concreta a un caratteristico calore vintage ammantato di fresca contemporaneità.

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Simona Fusetta
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