Steve Lamera Project
Circus Dance
rock
______________
Cantante e chitarrista milanese, Steve Lamera ha deciso di intraprendere con questo suo secondo album, Circus Dance, un percorso musicale nell’intento di proporre un hard rock moderno, tralasciando quelle sperimentazioni e quei brani strumentali ascoltati in Rise Again, il disco precedente che contava anche una traccia in italiano. Circus Dance è un album cantato tutto in inglese, capace di transitare da toni compatti e graffianti a brani più melodici, 9 canzoni nuove scritte da Steve e registrate insieme ai musicisti che hanno formato con lui una vera e propria band.
L’inizio dell’album è subito grintoso con il pezzo che porta il titolo del disco, i toni si ammorbidiscono con Never Again, canzone leggera e solare, e la piacevole Time After Time, mantenendo sempre un bel tiro. Dotato di grande tecnica, il musicista impressiona brano dopo brano ritagliando con la chitarra riff emozionanti come l’intro di From Hell o l’assolo di Something in Your Pain.
Il cantato di Steve è ben impostato, non fragoroso, la sezione ritmica di Rob Iaculli alla batteria e Alberto Pagani al basso è idro-dinamica, sputano sudore in quello che è un disco molto vicino alle sonorità rock-oriented delle moderne band americane. Si tratta di un lavoro diretto, essenziale, con i giusti tecnicismi e assoli che decollano senza essere dispersivi ed eccessivi. La decima traccia è un remix del brano di punta del suo primo disco solista, Run, che Steve intende riproporlo meno distorto e con un differente arrangiamento.
Il chitarrista arriva dai palchi milanesi del Saturday Night Live di MTV e ha partecipato ai clinic di Steve Vai, Maurizio Solieri, Stef Burns, Massimo Varini, Greg Howe… Nel suo primo disco hanno collaborato Alessandro Del Vecchio, Diego Arrigoni dei Modà e Manuel Signoretto (Pino Scotto/Alteria/Modà). Dietro a questo lavoro c’è la mano di Pietro Foresti, produttore di fama internazionale che segue anche interessanti realtà emergenti nostrane come i Neodea e i Kaos India.
Circus Dance è un album apprezzabile per le sue melodie fresche, rockoso al punto giusto, orecchiabile, senza riempitivi banali. Stiamo parlando di una band in forma che in futuro potrebbe esibire lavori ancora più efficaci, Steve ha grande talento, è in contatto con diverse realtà musicali, sempre aperto alle collaborazioni, e potrebbe riservarci delle sorprese.
Gli ultimi articoli di Luca Paisiello
- Gli Yo Yo Mundi festeggiano i 35 anni di carriera - November 16th, 2024
- Zagreb: recensione di Terra Bruciata - November 9th, 2024
- Michael Kepler: recensione di Mask Of The White Ape - October 28th, 2024
- Soul Asylum: recensione di Slowly but Shirley - October 25th, 2024
- Luciano Panama : Raggi che oltrepassano qualsiasi andatura - October 6th, 2024