Massimo Volume
Circolo della musica, Rivoli (TO), 15 marzo 2019
Live report
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A poco più di un mese dall’uscita di Il Nuotatore, i Massimo Volume si imbarcano in un tour dei teatri, una scelta volutamente intima e misurata per portare in scena un album personale e dal carattere fortemente identitario. In questa manciata di date promozionali non poteva di certo mancare Torino, città che per prima ha dimostrato loro il suo affetto e supporto. Lontano dai soliti circuiti dei locali, la scelta ricade sul Circolo della Musica, ex Maison Musique, location accogliente e dallo stile unico.
Il circolo si rivela sin da subito il luogo ideale per accogliere, con compostezza sabauda, Emidio Clementi, Egle Sommacal e Vittoria Burattini, accompagnati in questa occasione da Sara Ardizzoni, chitarrista ferrarese. L’atmosfera che si respira nella spasmodica attesa dell’inizio del concerto è carica di aspettativa e di curiosità. Infatti, il ritorno alle origini, sia a livello di formazione che di suoni, è un elemento da non sottovalutare, in grado di suscitare nel pubblico un sottile fremito di piacere.
Una decina di minuti dopo le 21.30 i quattro salgono on stage e attaccano con Litio. E viene da pensare che un concerto placé è quanto di più lontano si potrebbe immaginare per un gruppo con un suono così rock, ribadito per l’appunto dalla scelta del brano di apertura. Poche parole, un fugace saluto e tutto lo spazio è per le canzoni, che si susseguono senza quasi lasciarci il tempo di applaudire. Una voce a Orlando è il primo pezzo dall’ultimo disco, che come di consuetudine verrà proposto integralmente.
Palco scarno, solo qualche palla luminosa a creare movimento e a dare colore alla scena. All’inizio si percepisce un po’ di nervosismo, confermato poi da Clementi stesso, di ansia da prestazione. Come si percepisce, nonostante l’indubbio talento della Ardizzoni, l’assenza di Stefano Pilia. Vedendoli sul palco si ha di nuovo l’impressione di trovarsi di fronte a una formazione consolidata che si rivolge a un turnista per l’esibizione live, mentre sin dal loro debutto insieme al Traffic 2008, risaltava in modo chiaro il legame e la partecipazione di Pilia a quella band che ha sempre amato e seguito.
Le nostre ore contate, canzone scritta per l’amico Manuel Agnelli, scioglie gli indugi e poco per volta tutto scorre in modo molto più fluido, nonostante la non impeccabile acustica del locale. I nuovi brani, come Fred, L’ultima notte del mondo e La ditta di acqua minerale ricevono un’ottima accoglienza dal pubblico, che ascolta con piacere qualche aneddoto personale di Mimì sui suoi testi e attende con pazienza che Egle setti tutta la sua strumentazione. Silvia Camagni e Compound sono l’unica parentesi concessa alla release precedente prima del finale, tutto targato Il Nuotatore.
È passata poco più di un’ora quando la band esce svelta e ritorna sul palco per i bis. Gli encore guardano tutti a un passato non proprio recente. A eccezione di La cena, Il primo dio di candeline ne ha già spente più di una ventina, ma è un pezzo imprescindibile. Qualcosa sulla vita, carica di un’emozione sottile, vibra nell’aria a lungo con la sua coda strumentale, fino alla sferzata di energia finale regalata in chiusura da Fuoco fatuo.
Neanche un’ora e mezza di concerto, poco, pochissimo se li aspetti da quasi cinque anni, ma giustificati dal fatto che dopo una breve rinfrescata i Massimo Volume tornano sul palco per un talk di quasi tre quarti d’ora. Un momento davvero unico, estremamente divertente e interessante, nel quale è stato possibile conoscere meglio ogni singolo componente e le dinamiche interne. Viene così alla luce la profonda insofferenza di Emidio nei confronti del passato, così come il delicato ruolo di ago della bilancia di Vittoria, insieme a una serie di ricordi dei primi incontri o dei momenti più belli del gruppo. Per una volta abbiamo visto i MV non come gli artisti compassati e intellettuali ai quali approcciarsi solo se muniti di un certo bagaglio di conoscenza, ma come persone che vivono il quotidiano con la stessa urgenza di leggerezza degli altri.
Anche stavolta, Torino ha accolto a braccia aperte il terzetto bolognese, che ha saputo ricambiare tanto affetto anche lasciandosi andare e scoprendo un po’ di sé nella chiacchierata post-concerto. Più che un live, una vera e propria condivisione di storie ed emozioni. Chi si è perso l’occasione di vederli in veste teatrale, potrà rifarsi quest’estate, quando torneranno sui palchi di tutto lo stivale (le date, a breve).
Setlist
- Litio
- Una voce a Orlando
- Dymaxion song
- Le nostre ore contate
- Amica prudenza
- Nostra signora del caso
- Fred
- La ditta di acqua minerale
- L’ultima notte del mondo
- Silvia Camagni
- Compound
- Il nuotatore
- Mia madre e la morte del gen. José Sanjurjo
- Vedremo domani
Encore
- La cena
- Il primo dio
- Qualcosa sulla vita
- Fuoco fatuo
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