Tristeza
Fate Unfolds
(CD, Better Looking Records)
progressive, rock, post-rock
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Esistono paesaggi ancora tutti da scoprire, Fate Unfolds, il nuovo disco della band americana Tristeza ce ne da un esempio inconfutabile.
Formatisi a San Diego nel 1997, oggi, continuano la loro esplorazione verso sonorità crude e allo stesso tempo equilibrate, caratteristiche della migliore progressive dei giorni nostri. Ah, dimenticavo: sono la band da cui è fuoriuscito Jimmy LaValle, il deus ex machina degli Album Leaf.
Fate Unfolds è l’ennesima dimostrazione di come i Tristeza non siano legati a schemi predefiniti e puntino di più al feeling sound a tratti lento e calmo a tratti rapido e indolore.
L’apertura al disco, composto da dieci brani di ottima fattura, è assegnato al brano Castellon, canzone dalla naturalezza avvincente e dal mutamento durante il percorso quasi a descrivere la vita quotidiana delle persone; Floripa, traccia successiva, è sicuramente la traccia più bella di questo lavoro, è come se i Doors suonassero un loro pezzo su un tempo di bossanova.
C’è poi la moderna Tension Futura che riesce nel mescolare la progressive alle tecnologie moderne grazie alla battaglia tra synth e chitarre elettriche distorte, seguita dalla finissima e caratteristica Camco.
I Tristeza sembrano non perdere mai la loro strada durante l’ascolto di Fate Unfolds, dimostrando il potere dell’insieme degli strumenti e continuando senza la minima esitazione in quel cammino che, pur se arduo, sembra dare i risultati sperati.
Forse non un capolavoro ma un altro grande lavoro per la musica progressive e post-rock.
Astrale.
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