Gorillaz
The Now Now
(Parlophone)
alt-pop
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A solo un anno di distanza da Humanz, tornano i Gorillaz con The Now Now, album che li consacra sempre di più come band di Damon Albarn e sempre meno band virtuale.
Anche in questo capitolo ci sono ospiti e pure prestigiosi: George Benson, Snoopy Dogg, Graham Coxon degli ex compagni di avventura Blur, ma in rarissimi momenti riescono a scardinare The Now Now dalla personalissima visione della vita del neo-cinquantenne Damon Albarn, che stavolta sembra perdere molto della sua aria sbarazzina e si sofferma a lungo in personalissime riflessioni sulle droghe, relazioni finite e sulla depressione, portando a casa l’album più serio dei Gorillaz.
Niente r’n’b (vivaddio!), solo una misera traccia di hip-hop (Hollywood, con Snoopy Dogg), un nuovo innesto in formazione al basso che fa sentire (troppo) poco il suo contributo (Ace al posto del detenuto per rapina Murdoc Niccals): The Now Now è un album robusto e di sostanza, ma… i Gorillaz ci avevano abituato a continue sorprese e qui… non ce ne sono.
Nessuna particolare strategia di marketing, nessun stravolgimento del suono (che pare un proseguimento del disco precedente, ma con ancora più riferimenti agli anni ’80).
Humility, con George Benson alla chitarra, Jack Black (e un insistito market placement) è stata scelta come singolo e ben rende le atmosfere di questo album.
Se non fosse per la zampata di Lake Zurich… sarebbe un album privo di altri potenziali singoli. Ma nonostante The Now Now suona più come un disco solista di Albarn suonato dai Gorillaz, più che il disco di una band, siamo sicuri che queste canzoni si faranno apprezzare nel tempo, col giusto periodo di sedimentazione.
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