Emotu
Meccanismi Imperfetti
(MarteLabel)
rock, dark punk
________________
Emotu è l’acronimo di Estremi Movimenti Oscillati Tipicamente Umani. Tutto l’universo umano come l’onda del suono o quella elettromagnetica della luce, tradotto da una frequenza, da un battito, come quello del cuore.
Meccanismi Imperfetti è il nuovo album degli Emotu, progetto artistico pieno di emozioni, passioni, speranza, libertà, disordini personali e sociali. Un linguaggio che strizza l’occhio alla contemporaneità di una società oramai confusa e precaria, in cui anche le emozioni sono intrappolate in un presente devastato e un futuro più che incerto.
L’album ha una grammatica pop avvolta in atmosfere synth, coordinata da costanti melodie di chitarra, orfana di assoli e attraversata da improvvisi cambi ritmici della batteria.
Sedici primavere dopo gli anni duemila, gli Emotu avviano un percorso di ricerca di una nuova identità artistica, con l’idea di utilizzare contenuti elettronici su generi più attuali, con liriche in italiano, componenti autorali e popolari dell’indie-wave contemporaneo, tutto con un’espressività e una forma espressiva su base melodica.
Con Meccanismi Imperfetti gli Emotu portano alla luce il loro terzo album in carriera con l’etichetta MarteLabel. Band originaria di Parma, muove i suoi primi passi partecipando a svariati contest come gruppo-spalla di band come Terrakota e Negramaro. È capitanata dal fondatore Maxx Rivara, voce, synth, computer-programming, a seguire Gennaro Splenito per le chitarre, voci e prog, Vittoria Pezzoni alla batteria e percussioni e al basso Daniele Bagni, detto Barny, famoso bassista dei Litfiba.
Il loro background proviene da un sound più ruvido e industrial, ma con Meccanismi Imperfetti gli Emotu voltano pagina: mischiano le carte, ogni canzone è un frammento di vita, è un piccolo spaccato del nostro vissuto quotidiano fatto di difficoltà e incomprensioni nei rapporti interpersonali, come in Una Goccia e Ogni Cent’Anni, nonché singolo dell’album dal sound dark punk e synth.
In Senza Luce la visione di sé e dell’altro viene distorta, causa dell’eccesso di realtà virtuale e sociale in cui viviamo oggi. Il dissenso in stile dance-floor con Vento a Monastir in cui liberarsi dei muri etici per tornare simbolicamente in Africa, il luogo in cui l’uomo è nato con la sua libertà originale.
Come nella cupa Actarus un difficile percorso che spinge a provare di cambiare il mondo, a partire dal nostro piccolo pianeta personale, sotto un’atmosfera romantica e tenebrosa. Fino al kitsch-pop in stile Daft Punk di dipendenze e ossessioni come Uragano e Eva su Marte, dove quest’ultima narra di un orrore quale è la violenza sulle donne.
Poi scalare le vette pericolose della psiche in Vertici Precipizi, un inaspettato folk-rock dai toni lucenti ed estivi, per arrivare a scorgere l’ampiezza di quel mondo interiore che vuole essere abbracciato interamente.
Meccanismi Imperfetti è un disco composto da otto brani in cui l’elemento sonoro va a sottolineare ed enfatizzare un power-pop in equilibrio fra orecchiabilità e ricerca sonora. Trenta cinque minuti di registrazione in cui le chitarre fanno il loro, non esondando mai. Il basso e le tastiere mantengono un profilo riservato, ma danno il loro contributo insieme la sezione ritmica, la quale non esce mai fuori dagli schemi restando sempre sul pezzo.
Il disco degli Emutu può risultare di nicchia tra i solchi di un disco pop e di liriche di profilo contenutistico, ma sono stati fedeli al loro genere perché hanno mantenuto alto il loro stile, senza scendere troppo a compromessi musicali.
Gli ultimi articoli di Marco Capone
- Hogs: Fingerprints - June 20th, 2018
- Dull Company Myself: To Load the Feeling of a Trembling Whisper - May 16th, 2018
- Negrita: recensione concerto di Roma, Palaottomatica, 12 aprile 2018 (Desert Yacht Club tour) - April 16th, 2018
- Killer Sanchez: Pneuma - April 10th, 2018
- Generic Animal: recensione disco omonimo - March 8th, 2018