L’Acqua in Testa Festival 2017
7 – 8 ottobre
Molo San Nicola, Bari
live report
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Si è appena conclusa a Bari una due giorni di grande musica. Nemmeno il vento fortissimo ha mandato alla malora la XIII stagione de L’Acqua in Testa, un music festival aperto al pubblico che, quest’anno, ha avuto il piacere di vedere il suo svolgimento direttamente vicino l’acqua del mar Adriatico che bagna le coste baresi. La cornice migliore per il festival quest’anno è stato il molo di San Nicola, lì dove la mattina e la sera pullula di gente, ritrovo abituale di quelli del posto ma anche luogo ben gradito ai turisti.
La prima serata è stata aperta dal reggae del giovane Junior V.
Inutile dirvi che son bastate un paio di note per aprire le danze, i baresi e non solo (vi erano anche molti turisti stranieri tra il pubblico) hanno lottato contro le folate di vento e si sono scatenati senza fine anche quando al termine della esibizione di del giovane che si sta facendo conoscere non solo in zona, è giunto il turno del dj Raffaele Costantino apprezzato conduttore di Musical Box su Radio 2 che ha mantenuto alte le aspettative, pur non amando personalmente i dj set mi son ritrovata a muovermi a ritmo delle sue suggestioni afrofuturiste.
Headliner del 7 ottobre è stato il creatore dell’afrobeat: Tony Allen, batterista di fama internazionale, conosciuto ai più per aver accompagnato Fela Kuti, ma non noto solo per quello.
A Bari presenta in prima nazional l’album The Source appena uscito per l’etichetta Blue Note, ricco di sonorità jazz e funk. Il mare umano a questo punto è scoppiato in un crescendo di numero e di gioia, sì c’era gioia nell’aria.
Grandissimi tutti i componenti della band di Allen, dal sassofonista al trombettista sino al pianista o al violoncellista che hanno regalato duetti intensi e carichi di pathos. Allen dopo esser uscito dal palco, al richiamo dei fan scatenati per un bis dell’ultimo minuto è tornato alla batteria, un sorriso stampato sul volto, felice di quanto il nuovo lavoro sia stato apprezzato dal pubblico barese ha regalato al suo pubblico un altro brano, ultimo inchino e poi si è passato al dj set conclusivo direttamente dal Perù grazie ai Dengue Dengue Dengue e al loro suono tropicale ed elettronico, con quelle maschere sul volto hanno mantenuto acceso l’interruttore della gioia, facendo sì che alle note si susseguisse come in un automatismo il movimento dei corpi dei presenti.
La seconda giornata è stata aperta da un matinèe al quale non sono riuscita ad essere presente e nel quale si sono susseguiti sul palco de L’Acqua in Testa, giovani band locali Madison Spencer Band, Argo e Rumori di scena, vincitori dei contest musicali pugliesi REC’n’Play, esserEPerfetto Music Contest e Fix It Live.
La serata invece è stata aperta dal dj set di Tuppi, dj conosciuto e apprezzato in zona, che sin da subito ha infiammato il numeroso pubblico accorso già in prima serata. Nell’aria la fremente attesa di quello che vedranno e ascolteranno era palese, e come non capirli? Ma andiamo per gradi, non voglio anticiparvi nulla. Dopo il dj set è stato il turno di IAMDDB giunta da Manchester (UK), una macchietta, ironica, spigliata, simpatica e brava.
Con il suo corpicino leggiadro ha tenuto benissimo il palco, dal pubblico giungevano proposte di matrimonio da ogni dove, lei si è esibita in un esempio di successo di una visione soulful e jazzata del trap emersa nell’urban inglese degli ultimi anni. E adesso mettetevi comodi, sul palco dopo un intermezzo preparatorio accompagnato sempre da Tuppi, arriva lui, quello che tutti stavano aspettando, quello che ha smosso non solo i baresi dal divano domenicale, ma anche napoletani e cosentini, tedeschi e francesi accorsi per assistere all’unica tappa italiana del suo Farewell Tour, forse uno degli ultimi live di un artista non più confinabile alla musica e con grandi successi in ambito cinematografico di Mos Def aka Yasiin Bey.
Il pubblico si è infiammato, l’artista saluta e lascia che il suo hip hop vada a raggiungere anche chi è lontano, mani si alzano, teste si muovono. La magia di un live è ancora qui sino alla conclusione di un concerto che i più non potranno dimenticare, non a Bari perlomeno, non per quell’essere divenuti l’unica tappa italiana di un tour importante. Conclude la serata il dj set di Tuppi, alcuni vanno via dopo l’esibizione di Bey, ma i più sono ancora troppo inebriati dalla musica restano e danzano, bevono e chiacchierano. C’è aria di festa anche a due chilometri dal palco, anche lì dove mi sono fermata a mangiare un boccone riecheggiano nell’aria frasi inerenti al concerto appena visto.
E adesso attendo con ansia la XIV edizione del music festival pugliese, chissà quali sorprese ci riserverà nel futuro.
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