Succi
Con Ghiaccio
(La Tempesta Dischi)
rap, kraut-rock;
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Giovanni Succi si ripresenta sulle scene con il suo nuovo progetto musicale intitolato Con Ghiaccio, nonché omonimo del primo singolo estratto dalla lista delle undici tracce.
L’album Con Ghiaccio rappresenta un vero e proprio manifesto: un rap anomalo su base kraut-rock (genere costituito dai gruppi attivi nati in Germania negli anni settanta che hanno prodotto forme musicali elettroniche e rock progressivo), in cui l’artista astigiano si mette a nudo con orgoglio, originalità e umiltà.
Con Ghiaccio è un intenso viaggio nel presente, un giro d’Italia a piedi tra pagine quotidiane, ricordi d’infanzia, amori, pedalate, episodi e personaggi reali perfettamente delineati. Tutto miscelato insieme ad una inconfondibile e tagliente ironia.
All’anagrafe Giovanni Succi, nato a Nizza Monferrato l’11 marzo 1969, è un artista colto, maturo, irriverente ed eclettico, che ha una sua precisa visione del mondo e della musica, contraddistinta dalla voce e da una scrittura e vena compositiva inconfondibili, motivo per cui la sua carriera è attiva sulle scene musicali italiane da circa un trentennio.
Definitosi tossico d’inchiostro, Succi non ha mai nascosto perversioni letterarie e attrazione per il verso. Una biografia in pillole, un messaggio in bottiglia e una dichiarazione d’intenti. Il disco porta il nome dell’etichetta discografica la Tempesta Dischi con produzione, arrangiamento e registrazione da parte di Ivan A. Rossi dei Baustelle.
Analizzando i testi come in Artista di Nicchia e Con Ghiaccio, il gioco di parole predomina incontrastato, espressione di concetti che si basano sull’idea comune in cui se un artista non fa sold-out in uno stadio o un palazzetto, è definito di nicchia in ogni caso.
Ispirazione giovanile nel brano Remo e Bukowski, dove Succi va a toccare i tasti sensibili della sua fanciullezza ispirandosi a piccole metafore della sua esistenza. In Elegantissimo un’amichevole dichiarazione d’amore verso un fonico, chiave focale in sala di registrazione, colui che una volta entrato in studio non sa quando esce, come se avesse fatto un patto con il diavolo a suon di caffè.
In altri brani come in Salva il Mondo, In Sipario, Giro, Tutto Subito, Satana, Arriveremo in Pedalò, la narrazione si basa sui salvatori del mondo da palco e i castigatori di costumi, coloro che decantano giustizia e false illusioni in giro per lo stivale, enunciando onestà e diritti però cadendo in contraddizioni che si mostrano in maniera candida.
Il sound principale del disco è la stessa voce del cantante, la quale si posa sopra ogni ritmo o riff di chitarra perché, senza di essa, i testi non avrebbero lo stesso significato autobiografico.
Giovanni Succi con questo album parla di sé stesso definendosi un amaro o un super alcolico da dopo pasto, non di certo un buon vino da invecchiamento, ma un intruglio di radici denso mai dolciastro.
È il rilascio del suo primo album a suo nome, e a questo giro lo serve Con Ghiaccio.
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