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Mantram: Silent Steps Outside

Nel segno del crossover americano: i Mantram ci dimostrano che anche in Italia è possibile suonare questo genere senza cadere necessariamente nella banalità con Silent steps outside, il loro primo album completo

Mantram

Silent Steps Outside

(Cd, Extreme Agency)

crossover, nu-metal

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La realtà crossover e nu-metal italiana, si sa, non è molto ben conosciuta e, il più delle volte, fatica ad affermarsi nella Penisola, perchè giudicata troppo pesante e poco gradita, soprattutto in ambito commerciale.

I Mantram, invece, sono l’ulteriore riconferma di come questo genere stia prendendo piede anche qui da noi, sull’onda lunga di gruppi come Korn, Deftones, System of a Down, Static X, Incubus, Slipknot, PapaRoach oltre ai nostrani, pluripremiati Linea 77.

I Mantram si ispirano sicuramente a tutti questi gruppi appena citati nel loro primo LP, Silent steps outside; in particolare la seconda traccia, Help me, come modo di declamare il testo ed anche a livello musicale, è un vero e proprio omaggio agli Slipknot, a cui si ispira molto Daniele, il cantante; la terza traccia, invece, Spitting blood, è un palese richiamo, nei vocalizzi, nei riff di chitarra, nei ritornelli e nei cori, ai System of a down; questo richiamo fa da filo conduttore a tutto l’album, anche se l’ispirazione non si limita solamente a questo gruppo crossover californiano; la quarta traccia, invece, Stubborn society, a livello vocale, è un riuscitissimo mélange tra i pezzi un po’ più tirati in stile Incubus e gli esperimenti fatti da Serj Tankian insieme ai System in pezzi poco conosciuti e scaricabili solo online.

Tipicamente in stile Brandon Boyd (Incubus) è la quinta traccia, A day like the others, in tutto e per tutto molto simile a molti dei pezzi del gruppo californiano, come invece in pieno stile Tankian è il sesto pezzo, indubbiamente ispirato agli ultimi due album dei System; quindi, se avrete apprezzato Mesmerize e Hypnotize, sicuramente vi piacerà.

Insomma, i Mantram sono riusciti senza alcuna difficoltà a muoversi con agilità all’interno dello stesso filone musicale, attingendo però a gruppi diversi e riuscendo a calibrare bene le parti migliori delle varie bands prese in considerazione e, probabilmente, lungamente apprezzate.

Ovviamente, l’ispirazione è corale, da parte di tutti i membri del gruppo, non solo per chitarra e voce; le percussioni, infatti, ben si adattano a tutto il contesto, citando insistentemente i già nominati System (complimenti alla batteria, che, in questo caso, è donna, Laura Colarieti!), e ben inserendosi in tutte le sonorità già create dalle corde (vocali e di chitarra!).

Sorprese, rispetto a tutto l’album, sono delle virate alla Korn in un pezzo come Game over, nell’intro, dove però si mantiene comunque l’aderenza alla linea Incubus, tra le più dominanti, come nei pezzi già citati, ma anche in altri (Irrational anger, Winter shadows), e, addirittura, un leggero spostamento nella traccia 11 Kill me, sia nell’andamento del ritmo di batteria, sia nel riff di chitarra, in direzione Metallica in From whom the bell tolls, spostamento che poi rientra nello sviluppo del pezzo

Non mancano quindi, in Silent steps outside, anche contaminazioni thrash metal e hardcore (Out, Broken keys) con la capacità, però di mantenere lo stesso stile in pressoché tutto l’album, l’impronta digitale dei Mantram.

Da Roma con rabbia dolce.

www.myspace.com/mantramband

www.mantram.eu

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Irene Ramponi
Irene Ramponi

Irene Ramponi nasce a Milano nel 1983. Si interessa a tutto ciò che è arte fin dalla tenera età.
Questa passione rimane nel tempo, e, dopo la maturità scientifica, la porta ad iscriversi al neonato corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, indirizzo in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Milano. Consegue la laurea triennale nel 2006 con una tesi relativa ai Maestri Campionesi; Irene, infatti, è una delle poche ad avere una netta preferenza per la scultura rispetto alla pittura.
Continua i suoi studi sulla stessa linea, arrivando a laurearsi in Storia dell'Arte, corso specialistico presso l'Università Cattolica di Milano, nel 2009, con una tesi dal titolo: “Ricerche su Giovanni da Campione a Bergamo”.
Come si può notare dalle due tesi, Irene si interessa di argomenti poco battuti dalla Storia dell'Arte e poco conosciuti, se non nell'ambito degli studiosi più specializzati.
Ha collaborato con l'Associazione Amici dell'Arte di Castellanza (Va), tenendo conferenze sugli argomenti delle sue tesi e sui suoi studi presso la Villa Pomini, sempre a Castellanza.
Sta tuttora lavorando ad altre conferenze, in collaborazione con comuni del Varesotto e del Milanese, volte alla valorizzazione ed alla promozione dell'arte e del territorio locale.
E' amante del viaggio per la scoperta e la ricognizione di luoghi nuovi, e ama la musica, di cui si occupa con la collaborazione presso un'agenzia di organizzazione di eventi e concerti, ma anche praticandola in prima persona con lo studio del canto moderno e tramite alcuni progetti artistici.
Ama scrivere a tempo perso, soprattutto recensioni di critica a mostre e concerti, idealista disincantata, crede ancora nella forza dei sogni per la propria realizzazione personale.

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