Goldfrapp
Silver Eye
(Mute)
electro-pop
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Era il 2000 quando i britannici Goldfrapp uscirono col loro album d’esordio Felt Mountain ed il singolo Utopia si contraddistinse per classe e per uno stile innovativo.
A 17 anni di distanza Silver Eye, settimo lavoro della band composta da Alison Goldfrapp (voce, synth) e Will Gregory (synth, programmazioni), non porta nulla di nuovo rispetto i lavori precedenti.
Il primo estratto Anymore, caratterizzato da un ritornello molto orecchiabile, è sulla falsa riga di Train, hit del passato, buona fattura ma oggigiorno un po’ banale; più originale la seconda traccia Systemagic, in bilico fra quell’electropop e quelle sonorità che da sempre contraddistinguono la band di Alison Goldfrapp.
Più oscura, claustrofobica e sperimentale Tigerman, incipit alla scarsa vena di Become The One segnata da un noioso mantra elettronico.
Faux Suede Drifter scivola senza lasciare segno alcuno, mentre Zodiac Black ritorna su tonalità dark che appaiono le uniche interessanti di questo nuovo lavoro e che si confermano anche in Beast That Never Was.
Con Everything Is Never Enough, brano comunque di buona fattura, si torna ad un sound electroclash che ormai ha già dato il massimo che avrebbe potuto ad inizio degli anni 2000, mentre la bellissima Moon In Your Mouth, perla del disco, ci conduce all’ambient della discreta Ocean, traccia conclusiva di questo album Silver Eye.
Un lavoro non imperdibile, ma certamente piacevolmente fruibile per veloci ascolti non troppo interessati.
Che sia giunta l’ora di cambiare direzione per i Goldfrapp?
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