Lomé
La Ragione (non c’è l’ha nessuno)
(Cd, L’Eubage)
indie, rock, jazz, pop
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Ci ho messo un bel po’ e numerosi ascolti per scrivere queste righe. Sì, perché l’opera seconda dei Lomé più l’ascolto e più mi piace e allo stesso tempo più emergono cose che mi disturbano.
Forse l’esempio più calzante per chiarire questo mio stato di confusione è la cover di Zum Zum Zum (sigla di Canzonissima del 1968, canzone cantata da Sylvie Vartan e Mina): nella lettura dei Lomé è tanto trascinante per quanto inutilmente virtuosistica.
I pezzi più riusciti sono nella prima metà dell’album (Le Mie Idee, Anche Gli Scheletri Possono Salvarsi, Amanti di Fumo), ma tutto La Ragione (non c’è l’ha nessuno) scorre via piuttosto piacevolmente, rivelando raffinatezze nella tecnica dei musicisti e negli arrangiamenti ascolto dopo ascolto, ma allo stesso tempo, mano a mano che il disco si lascia scoprire, perde inesorabilmente di fascino, spontaneità ed immediatezza, lasciando trasparire molti – troppi – passaggi di maniera e fini sé stessi.
Dei Quintorigo i Lomé hanno imparato solo parte della lezione. I “nostri” hanno stoffa e gusto da vendere, devono solo imparare a lasciarsi andare un po’ di più, lasciando che l’imprevedibile venga a galla. Lo abbiamo capito, tecnicamente i Lomé sono musicisti in gambissima e compositivamente hanno molto gusto: ora che ce l’hanno dimsotrato … possono pensare a stupirci davvero, magari dimenticandosi di (ricordarci di) quanto sono bravi.
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