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Ben Harper and The Innocent Criminals: Call it what it is

Torna Ben Harper con i sodali The Innocent Criminals: Call It What It Is è il miracolo  d’un insieme di grazia, umanità e splendore bruciante

Ben Harper and The Innocent Criminals

Call it what it is

(Concord Music Group)

rock

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https://youtu.be/mLmT8kYYSts

 

Ben Harper and The Innocent Criminals- Call it what it is recensioneFinalmente si ricompatta –  per la libidine di milioni di fan – il sodalizio (dopo anni e strade diverse) tra Ben Harper e gli The Innocent Criminals, e ne nasce Call it what it is, l’album del ritrovato splendore dopo alcune prove di Ben in solitaria apparse mosce e fuori fuoco, e con questo disco rinasce il grande eco meticcio sensazionale che scalda, brucia e carbonizza l’anima di bellezza.

Viene quasi azzerato il tutto e si fa retromarcia nei pads del blues, nelle delicatezze soul e dentro i brividi southern di frontiera, il funk, i ritmi errabondi,  i miraggi, le devozioni e principalmente le forme immacolate e crude di liriche poetiche solitarie, meditative, questo è il pulsar di Harper, un artista  che ha 46 anni ancora ha e deve dire molto nella musica, parola quest’ultima che in questo caso è meglio tradurre in “proibito sogno sonoro”.

Undici brani, undici stille di grazia, i campanacci di When sex was dirty, la ninna nanna in lap steel All that has grown, la scarica d’adrenalina Pink ballon o il soul ipnotico che doma Bones, undici tremori che danno a questo artista dalla pelle mezza nera i colori dell’umanità del riscatto.

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