Full Vacuum Arkestra
Dia-Luz
(Autoproduzione)
blues, reggae, dub
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Interessante progetto che prende il nome d Full Vacuum Arkestra ideato e creato da Davide Barca (cantante, poeta ed illustratore) che vede la luce dopo il primo disco Full Vacuum (2013), primo lavoro scritto, cantato e prodotto sempre da Davide a cui hanno fatto seguito tutta una serie di eventi che hanno portato alla nascita della Full Vacuum Arkestra. Si tratta di una formazione di sei elementi che porta in scena uno spettacolo da loro ribattezzato Vuoto Assoluto e che altro non è che un misto di musica, parole e live painting.
Ci presentano quindi questo Dia-Luz, disco auto-prodotto musicalmente vario e non ben definito: il suono dei Full Vacuum Arkestra naviga tra diversi generi ed è proprio questa la particolarità che colpisce, un’apparente confusione che però, all’ascoltatore finale, risulta omogenea e ben strutturata.
Dal blues al reggae, dal dub alla canzone d’autore, dai ritmi latini alla dancehall, passando attraverso wormhole psichedelici, tutto rigorosamente incastrato alla perfezione e accompagnato da testi che con giochi di parole riescono a sottolineare e fare da cornice a queste atmosfere. Le canzoni scorrono via in maniera molto piacevole e ci vogliono più ascolti per capire a fondo il mondo che c’è dietro a questi pezzi. Il consiglio quindi è quello di non fermarsi al primo ascolto ma dare più possibilità all’opera tutta.
Colpiscono molto pezzi come Arrivederci e grazie e Non guardare giù. In Mille volte sembra quasi di ascoltare Cesare Basile, bellissima. Molto belli e originali anche i giochi di voce degli intro e outro dal titolo Forma di vita notturna (e diurna). Aprono e chiudono degnamente l’intero lavoro. Davide Barca ha una voce calda e morbida ed è molto bravo anche con le parole e i suoi testi sono pieni di spunti interessanti. Insomma la poesia è di casa nell’immaginario dei Full Vacuum Arkestra.