El Cijo
Bonjour my love
(Cd, Still Fizzy Records, 2008)
country, folk, blues
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Sei polistrumentisti marchigiani con un approccio morriconiano alla musica: western che più western non si può.
Sedici tracce, mica poche: un disco che sfora i cinquanta minuti di durata. Eredità del passaggio dall’analogico al digitale. Per fortuna sta tornando il vinile!
Ora, non per trascinarvi esageratamente nella mia dimensione personale, ma dovete capire che lo sventurato scrivente – di musica dall’approccio morriconiano – conosce molto poco: Stan Ridgway e, appunto, Ennio Morricone.
Allora, l’astuto scrivente, si premunisce e adotta un trucco del mestiere: una bottiglia di Chianti Rufina sulla scrivania e pronti per l’ascolto.
È come se l’alticcio scrivente giocasse un terno secco: o la va o la spacca. Per fortuna è andata.
El Cijo è una filiazione del Posto delle Fragole, collettivo già noto per aver realizzato videoclip per artisti come Marco Parente, Offlaga Disco Pax, Gatto Ciliega vs Il Grande Freddo.
El Cijo confeziona un album oggettivamente bello. Per quanto distante dal proprio gusto, per quanto lontanissimo da tutto ciò che si può ascoltare nell’area indipendente italiana, per quanto a tratti assolutamente autoreferenziale, Bonjour my love è un album oggettivamente bello.
È bello ascoltare le finezze della chitarra – quasi sempre – acustica, è bello farsi avvolgere dalle voci carezzevoli, è bello riscoprire sonorità dissepolte solo di recente con l’esplosione di Devandra Banhart.
È bello che a momenti assolutamente emozionanti (i toni jazzati di The guy of yellow grain, le soluzioni armoniche mai scontate di Old man) si alternino a palesi divertessement country o blues (Just a rebel, Blackbird messenger).
È bello che il mood malinconico di Nick Drake possa convivere con gioiosi arrangiamenti vocali (Bonjour my love) così come è bello che possano emergere gli sperimentalismi sonori dei Radiohead di Kid A (Anniversary on Monday).
È bello scoprire quanto siano stati seminali i Led Zeppelin del terzo, sottovalutatissimo, album (Every woman) ed è altrettanto bello veder coesistere il country-blues più classico e le melodie vocali più raffinate (Coach’s coming).
Il vino è finito. Il posacenere colmo di mozziconi. Un sorriso solca il volto del soddisfatto scrivente, che suggerisce a tutti di adottare il medesimo trucco per godere pienamente delle suggestioni di Bonjour my love.
Un unico dubbio ammanta questo album: il collettivo El Cijo è consapevole dell’assoluta invendibilità del proprio prodotto all’interno del circuito italico?
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