Se Delan
Drifter
(Kscope)
darkwave
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Il cosiddetto “vocal play” è forse la meraviglia sorniona e foggy del duo dei Se Delan (la svedese Belinda Kordic alla voce e il polistrumentista inglese Justin Greaves) qui alle prese col nuovo album Drifter, una bella impostura darkwave che si muove sinuosa, serpentina, mid-subdola in una contemporaneità astratta e vischiosa, dieci tracce dalle tinte fosche che confermano la deliziosa ossessione dei duo ad abbagliare di luce noir l’attenzione internazionale.
Si potrebbe definire disco concettuale, ma poi è l’irrefrenabile concatenazione di multi timbriche prospettiche a fare di questo ascolto un trip emozionale, un viaggio “da bendati” in cosmi e atmosfere gotiche che spaziano con fascino e sperimentazione sopraffina.
Suoni, suggestioni ricche di pathos sgretolano qualsiasi remora ad approcciarsi a questo genere, un mondo questo dei Se Delan che ha il senso del volo onirico mentale, la danza venefica Ruined by them, il pulsare di lontanissimi Cure In obscura, la suggestione ancient Gently bow out e la scarica adrenalinica stimolata dal noise di Fear no ghosts certificano la volontà indipendente della band ad evolversi in continuità, il resto della tracklist non fa altro che supportare questa bella presa di coscienza sonica. Cavalli di razza da monitorare attentamente.
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