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Primal Scream: Chaosmosis

I Primal Scream tornano a 25 anni da Screamadelica con Chaosmosis, l'album più noioso della loro carriera

Primal Scream

Chaosmosis

(1st International)

brit-pop

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recensione Primal Scream- ChaosmosisA 25 anni esatti da Screamadelica, pietra miliare della musica british, tornano gli scozzesi Primal Scream con un lavoro nuovo di zecca, Chaosmosis.

Ascoltando trepidante la prima traccia Trippin’ On Your Love mi sembra che il tempo non sia mai passato, ma purtroppo dalla seguente (Feeling Like A) Demon Again si sprofonda in una banalità indielectro che si poteva benissimo evitare.

I Can Change, notturna e seducente, si rivela una delle tracce migliori dell’album.

Si torna a sprofondare in un abisso con 100% Or Nothing e la sensazione è di essere in un’alternanza di brani intriganti e altri totalmente inutili.

Anche la ballad intima ed onirica Private Wars non convince pienamente. Risolleva invece le sorti di questo Chaosmosis il primo singolo estratto, Where The Light Gets In, delizioso ed orecchiabile con un’ottima Sky Ferreira.

When The Blackout Meets The Fallout rende alla perfezione l’idea del caos, in due scarsi e confusi minuti di rave sound fuori moda e Carnival Of Fools rivela che al peggio non c’è mai fine con una melodia da videogame anni ‘80.

Il sound che si vorrebbe sentire dai Primal Scream è quello più affine al passato, quello che sanno fare meglio, quello di una bellissima Golden Rope sporca di blues.

Autumn In Paradise conclude senza idee un album inappetibile che passa senza lasciare traccia alcuna.

 

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Fabio Busi
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