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Verderame: Roma Tossica

Sonorità più aggressive per i romani Verderame che nel nuovo Roma Tossica non perdono comunque il loro tocco melodico

Verderame

Roma Tossica

(Exit Records)

indie rock

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Verderame- Roma TossicaI romani Verderame pubblicano il loro secondo disco a cinque anni di distanza dal loro debut album L’ultima Recita. Roma Tossica è composto da dieci ritratti nella Capitale in cui questi ragazzi si muovono smarriti nella disillusione di tutti i giorni, canzoni dal piglio indie rock tra Ministri, Albedo e Verdena, e dalle prime tracce si avverte il cambio di rotta del quartetto che si è indirizzato verso un suono molto aggressivo e tagliente.

Fin dalle prime battute di Luna Bianca e la successiva Fiore Etilico, da cui è tratto il singolo e il videoclip di anteprima, chi conosce i quattro musicisti da tempo rimarrà sorpreso dalla carica di questo nuovo lavoro. Il sound risulta fin troppo ritmato, ma pulito, una voragine sonora elettrizzante che segue bene i tempi con linee melodiche che non si discostano molto l’una dall’altra. Le composizioni sono ricche di chitarre nervose, una batteria vorace che sprigiona energia ad ogni bacchettata, la voce chiara e spesso rabbiosa di Fabrizio Morigi, così diversa da quel primo disco.

Una deviazione molto più rock per trattare temi importanti come quello presentato in G8, che si conclude con la telefonata della giornalista che annuncia il barbaro pestaggio degli sbirri alla Diaz. Non mancano temi romantici e malinconici, come in La Dolcezza dell’Errore o la Seattle 96 che non sfigurerebbe in uno dei primi dischi di quella nota band bergamasca che registra nel Pollaio, e l’agrodolce Si Cambia che esplode in un ritornello urlato quietandosi nel breve riff che ne segue. La meno riuscita è Isola, mentre la title track sembra giocare con un pelo di brit-rock evanescente slanciandosi in un ritornello melodico, non così ricercato ma efficace.

Roma Tossica non appare proprio un disco di denuncia o rottura, ma mette in mezzo storie e animi di una generazione che si deve ormai arrangiare, e la sensualità estrema cantata in Volevo Fotterti delinea uno sfogo generazionale. Personalmente preferisco questa direzione intrapresa dai Verderame rispetto al primo album, il fatto che sia così diverso fa ben sperare per una loro ulteriore evoluzione ed esplosione.

Sito web: www.verderameband.com

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Luca Paisiello
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