DAAM
Technicolor Kabuki Ep
(Volume Up)
electro-jazz, sperimentazione
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Non è subito evidente la relazione/reazione tra l’esordio dei bresciani DAAM con Technicolor Kabuki Ep e l’imprinting d’ascolto immediato, qualcosa fa pensare su, forse l’impatto sbilenco e sperimentale del tutto oppure l’amalgama avanguardistica che la formazione mette in opera in maniera diretta, senza “preavviso”.
Per la serie “lo famo bene e strano”, i DAAM mettono in circolo e in cortocircuito idee, dadaismo sonico, appunto avanguardia e sperimentazione, visioni e dilatazioni neuronali concentrate in quattro tracce, che se d’acchito possono sembrare algide come un ghiacciolo, poi, testardamente violentando il tasto repeat, si mostrano sciolte e seguibili, facendo trasparire la buona creatività che è celata sotto, l’ottima stoffa espressiva sottostante.
Bruno Vandyke voce/performer/art work/compositor, Davide Serpico chitarra/basso/sinth/voce, Matteo Gualeni drums/pads/sybths/voce e Morgan Bosc produzione/sound engineer sono una vulcanica e prolifera qualità fatta musica, suono, assumono quel surrealismo astratto e lo trasformano nel linguaggio dell’introspezione alla Zorn, una joie de vivre che è balance tra reale e irrealtà; il free jazz di Tokyo prelude, le onde trasmissive Middle age moon, Tangerine Dream d’antan Kaleidoscopic dolak e la sinuosa e notturna Endless bel canto in cui interviene la fascinosa voce di Tight Eye, sono solo accenni di un qualcosa di più grande che verrà, il luogo dove il logo DAAM si farò ancor più flou!
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