Bosco
Era
(Autoproduzione)
pop d’autore
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Ascoltare questa tracce da la sensazione di essersi appena alzati, spalancare le persiane della finestra e annusare profumi di vita, ricordi, immaginazioni e la speranza di tanti “poi”; si, respirare quei frammenti di vita messi e (ri)messi in fila per riaccordare l’esistenza e farla suonare come si conviene, con la semplicità delle cose quotidiane.
Era – dieci tracce autoprodotte – è il debutto ufficiale della band romana dei Bosco, quartetto dai colori sonanti pop grigiastri, un afflato di sintetizzatori e poesia che si mescola ad una intimità personale tattile e dettagliata; storie, parole, ritagli di esistenza e scampoli di visioni, compongono l’intelaiatura di questo bel lavoro, pulito e mai carico di quella elettricità disturbante, una tracklist che è agile e ricamata stile anni 80 ma sganciati dai clichè festaioli e in preda ad echi di amabilità.
Si, tutto sommato un pop “diverso”, dalla radiofonicità lampante e dalla profondità espressiva non male, già viziata da un bel senso di “mainstage” che specie nella femminilità di Il susseguirsi degli eventi spicca di notevole libertà d’azione, di una precisa volontà di volare in alto. Pescando a random tra le pieghe di questo ottimo debutto la foschia dolce di amoR, i controtempi di Salvati e una notte affogata in un fondo di bicchiere solitario tra un pianoforte malinconico e un sentimento che sbiadisce piano piano Calo di tensione, tutto il resto da ascoltare prima che le persiane di quella finestra appena aperte all’inizio vengano di nuovo richiuse.
“”.
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