I've Killed the Cat: Forgiveness Party

I’ve Killed The Cat

Forgiveness Party

(Cd, Smoking Kills)

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Brillante e trascinante: è il punto dove il rock di matrice italiana, guarda al passato degli albori post punk dalle vaghe sonorità inglesi e mitteleuropee.

Dopo tre anni di concerti, anche all’estero, i milanesi I’ve Killed the Cat pubblicano Forgiveness Party.

Il primo EP nasce dopo una gestazione, fatta di studio dei suoni e degli arrangiamenti, dei testi e della voce, forte della palestra, quella del palco, diviso con Royksopp, LCD Sound System e The Rakes, che conferisce al quartetto – ammazza felini una energia e positività che colpisce fin dalle prime note.

La traccia iniziale che dà il nome all’Ep cattura con immediatezza l’ascoltatore con la voce di Frances come Lou Reed, mentre ammicca a Robert Smith, e la costruzione del suono tra chitarre , synth e tastiere che ricorda un po’ le prime sperimentazioni pop britanniche (dai The Cure, The Clash fino ai proto – indie Blur). Gli I’ve Killed the Cat propongono un sound che materializza quelle atmosfere new wave di fine Anni ’80 che oggi spesso ritroviamo solo dietro i veli di una vuota sintesi elettronica di note e suoni.

In successione arrivano poi la vorticosa Ashtrays (singolo scelto per la promozione video in rete) e l’adrenalinica Komodo, un po’ garage – punk; spazio anche ad un sound più attuale, con una ritmica tra The Cure e White Stripes in So cold per chiudere il viaggio con How many times must we lose our way quasi un tributo ad Iggy Pop & The Stooges.

I brani scorrono con fluidità e leggerezza miscelati tra suoni eclettici e dal collante della linea di canto, con la sua timbrica stridula ma squillante, ed un’ottima pronuncia della lingua inglese, oltretutto.

Un buon inizio, in attesa di lavori più articolati per confermare le buone impressioni sulla creatività e talento di una band che possiede tutte le carte in regola per rappresentare, anche al di fuori dei confini nazionali, il rock italiano.

Myspace

Video ufficiale Ashtrays

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