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Miriam in Siberia: Failing

Terzo Ep per i casertani Miriam in Siberia, che con Failing compiono una svolta con 5 brani dalle tinte psychedelic rock e chitarre fuzz

Miriam in Siberia

Failing

(Autoproduzione)

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Miriam in Siberia FailingIo i Miriam In Siberia me li ricordavo diversi quando cantavano in italiano e la matrice d’origine era quella dei Verdena, eppure Failing è un disco promettente nonostante le mie aspettative fossero diverse in questo nuovo lavoro. Più che un album si tratta di un EP contenente 5 brani condensati in 28 minuti, dalle sonorità doom rock progressive molto tese e pungenti.

Cantato in inglese, è quindi un disco di svolta per la giovane band della zona di Caserta, che si ripresenta al pubblico ottimamente con Failing in un rock supersonico. Le atmosfere elettriche e cupe la fanno da padrone in questo psych rock in cui si ispirano ai Thrill Jockey e Pontiak, band nate negli anni 90, e le più recenti formazioni di indie stoner nordamericane come i Black Mountain e i White Hills, assieme a un pizzico di Neil Young e sperimentalismi con chitarre distorte gonfie di suoni heavy e onirici.

Se Raise è un brano con una chitarra satura e un cantato sofferente su una composizione lineare e statica, Down From A Mountain è invece un corroborante space rock da 7 minuti con una lieve accelerazione nel finale. We Wanna Know, introdotta da alcuni accordi di chitarra acustica, viene subito sovrastata da riff mexico-stoner.

Don’t Anyone è mistero e sentimentalismo in un finale avvolto da un’intensa melodia incisiva che sfocia poi in una cavalcata prog piuttosto carica. Nell’insieme il disco fa una buona impressione, il quartetto ha sì delle buone idee, fortemente ispirate ed è una fortuna che sia aperto ad espressioni musicali inconsuete nel nostro Paese. Ma è tangibile che siano ancora alla ricerca di una propria identità: trovata la quadra sono certo che sapranno uscire fuori dal marasma nazionale delle band semisconosciute. Peccato per il mancato coraggio di non proporsi ancora in italiano, gli stessi Verdena sono riusciti a sperimentare andando oltre l’ordinaria melodia con un disco come Requiem e Wow. Potrebbero provarci pure i Miriam in Siberia, chissà.

Sito web: miriaminsiberia.bandcamp.com

 

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Luca Paisiello
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