The White Mega Giant
TWMG
(Shyrec)
post-rock, electronic, experimental
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Vincitori nel 2011 dell’Italia Wave Festival, i The White Mega Giant sono un gruppo padovano che propone una interessante miscela post-rock ed elettronica dai contorni oscuri, quasi post-nucleari.
Dopo Antimacchina, pubblicato nel 2011, la discografia del trio si aggiorna con il secondo full-lenght, intitolato semplicemente TWMG. Il disco si differenzia dal precedente per i toni dark e una maggiore presenza dell’elettronica.
Il loro post-rock, calato in uno scenario apocalittico, fa capolino lungo le otto tracce di cui è composto questo album, creando delle sensazioni ansiogene e opprimenti.
Ne è l’emblema già Hubots Pt. 1, brano posto in apertura. L’atmosfera claustrofobica si palesa attraverso la voce robotica, il synth oscuro, i nastri al contrario e i vari disturbi elettronici.
Le tastiere apocalittiche e i possenti colpi della batteria invece accompagnano il catastrofico post-rock di Hubots Pt. 2. Il senso di desolazione e di impotenza caratterizzano il terzo brano, Heart Beat Quantize. Analog amplifica l’ansia e il vuoto, guidato dalle tastiere funebri.
Le ventate oscure del synth aprono Pulse Rate, dove il gruppo si lancia in un post-rock dai contorni epici. Nei quasi dieci minuti di Substitute sono condensate le atmosfere create dai tre musicisti fino ad ora, che poi si tuffano nell’esasperante lentezza di Automaton. Meccatronica, brano che chiude degnamente questo album, aumenta la drammaticità della musica, innestando nel tragico ambiente dei toni quasi solenni, lasciando in un certo senso un alone di pace.
Dal disco emergono delle sensazioni forti e coinvolgenti che di certo non possono lasciare indifferente l’ascoltatore: TWMG è un album che mostra le grandi potenzialità dei The White Mega Giant, sempre a loro agio in questa veste apocalittica e oscura.
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