Hammerhead
Fennoscandian Badass
(Inverse record)
trash, hardcore metal
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Che botta ragazzi! L’album Fennoscandian Badass degli Hammerhead è un’esplosione di energia.
Questi gruppi finlandesi continuano ad alimentare dei generi musicali non certo nuovi, non limitandosi a tenerli in vita attaccati all’ossigeno, ma offrendo spesso performance fresche e divertenti per noi poveri amanti di una musica che sempre più va perdendo terreno.
Ma come si dice “finché c’è vita c’è speranza”, e così sia.
Nonostante un nome non proprio nuovo (troppi Hammerhead in giro tra Europa e USA) questi non giovanissimi musicisti ci presentano dei brani davvero ben fatti, unendo potenza e misura.
Gruppo formatosi ad Helsinki all’inizio del 2000, è innegabile l’amore dei nostri rispetto ai grandi rappresentati del metal anni 80 (l’heavy, il trash, il groove, l’hardcore).
Fennoscandian Badass è il loro secondo full length, e conta su una sezione ritmica davvero molto presente, che pesta continuamente e tiene alti i giri del motore.
A questo si unisce un innegabile gusto del chitarrista, che si produce in brevi ma intesi assoli.
Sopratutto colpisce l’impatto generale, una grande cavalcata old school che percorre tutte le undici tracce, sino al remainder finale negli ultimi secondi di Few Know, Few See, che sembra messo lì apposta per dirci “Attenzione, il caos non termina qui!”
Qua e là troviamo rallentamenti azzeccati, come in Bastardophobia, dove all’improvviso l’atmosfera diventa cupa e solenne, con un finale dark perfettamente integrato nel discorso generale.
Quando lo chef conosce bene gli strumenti del mestiere e ha gli ingredienti giusti, preparare un’ottima cena è puro divertimento.
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