Current Swell
Ulysses
(Nettwerk Music Group)
surf rock, folk, indie
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Sebbene in Italia non siano molto conosciuti, i Current Swell sono una band canadese con all’attivo ben quattro album dal loro esordio nel 2005. Forti del passaparola della rete, i loro live hanno conquistato sempre più pubblico e la loro musica ha così finalmente potuto varcare i confini nazionali e abbracciare nuove influenze, senza mai dimenticare le proprie origini folk. Come risulta chiaro dall’ascolto di Ulysses, che sarà pubblicato anche nel nostro paese verso la fine di maggio.
Ulysses è un disco scritto a quattro mani da Scott Stanton e Dave Lang, le due voci del gruppo, che hanno convogliato l’esperienza dei propri progetti paralleli in questo lavoro, più corale e aperto rispetto ai precedenti. Si apre con la title track, trait d’union con il passato: il mood è decisamente folk-americano, marchio di fabbrica del quintetto canadese. Ma la successiva Keys to the Kingdom ci traghetta immediatamente verso sonorità più indie, à la Black Keys; orecchiabile e ritmato, è di sicuro uno dei pezzi più accattivanti di tutto il cd.
Si prosegue sullo stesso filone con il primo singolo estratto, Rolling, forse meno d’effetto rispetto ad altre tracce, per poi sterzare verso ballate folk-pop come Bad News. Le voci dei due autori sono molto belle e perfette per i generi scelti. Il folk è quasi sempre presente senza mai essere portato all’estremo, ma anzi, attualizzato con echi indie, tanto che per definire il loro genere è stato coniato il termine “surf rock”.
Dopo la parte più folk, Man of the maps torna a far muovere le gambe sconfinando quasi nel rock, caratterizzato da un andamento saliscendi molto particolare. Il trittico indie-rock continua con Sideways e Desire, per poi smorzare un po’ i toni sul finale chiudendo il cerchio in stile country-folk.
Ogni pezzo di Ulysses è una testimonianza della vasta e profonda esperienza maturata da questa band negli anni, e della solida identità concretizzatasi album dopo album, live dopo live. I Current Swell hanno saputo fondere sapientemente generi diversi, con una maestria e un’armonia che non è da tutti. Speriamo che, approfittano del rinnovato interesse nei confronti della musica folk d’oltreoceano, riescano a conquistare lo spazio che meritano anche sul mercato italiano.
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