Il Cane
Boomerang
(Matteite Records)
indietronica, pop
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Matteo Dainese aka Il Cane fa il suo ritorno sulla scena indipendente italiana con questo Boomerang, che esce a distanza di 2 anni dall’ultimo Risparmio Energetico. Si tratta di un lavoro che se da una parte lascia spazio alla vecchia cara nostalgia, dall’altra affoga nei sentieri bassi dell’indie pop.
Il disco infatti non esordisce nel migliore dei modi con Vero, accozzaglia di elettronica e il più trito cantautorato italiano. La storia si ripete ne Il Premio.
Dopo questa doppietta solare e scanzonata l’album vira verso la cupezza di Maledizione, ponendo così l’accento sull’atmosfera anziché sul ritmo. Il brano potrebbe essere anche tutto sommato accettabile se non fosse per le pessime linee vocali (uno dei punti deboli dell’album).
Al Tuo Tempo è chiaramente un richiamo all’indietronica nostalgica infarcita degli archi dei Notwist.
L’atmosfera si allenta con la successiva Alla Grande, con pazzo marziale ed inflessioni ska.
Sguardo Perso è poco riuscita a causa della sua eccessiva lentezza, mentre va un po’ meglio alla ballata nostalgica di Spettri e alla galoppata sintetica di Cuscino Rosso. Mentre ci si avvicina alla conclusione, ci si imbatte in Panico che è forse la traccia più riuscita a livello compositivo.
Chiude il disco Sconosciuti, brano dotato di una ghost track e nel quale fanno capolino ancora i Notwist. I Bluvertigo (oltre al gruppo tedesco) sono una delle tante influenze che si possono trovare in Boomerang: tuttavia il progetto di Matteo Dainese non è proprio un copia-incolla, ma è dotato di una sua personalità. Numerosi sono anche gli ospiti (una ventina) tra cui Ilaria D’angelis (A Toys Orchestra), Egle Sommacal (Massimo Volume), Marco testa di fuoco (Giorgio Canali & Rossofuoco).
Uno dei difetti di Boomerang è che la musica non scava troppo in fondo, anche se c’è da dire che la qualità della produzione è buona. L’uso dell’elettronica alle volte è puro riempitivo. Dispiace il livello così basso per un artista che nel suo curriculum vanta un’esperienza importante come quella da batterista degli Ulan Bator.
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