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The Q’s: Not Necessary Alive

I romani The Q’s con Not Necessary Alive danno il meglio di sé stessi, suonano e tingono gli ascolti di una voglia incontinente di mettersi ad urlare e tuffarsi – in uno stage diving consapevole – dentro la loro stupenda definizione rock

The Q’s

Not Necessary Alive

(Autoproduzione)

wave, pop, funk

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[youtube id=”aRLRF2cqHlg” width=”620″ height=”360″]

THE Q'sI romani The Q’s sono la riprova che anche una band italiana può fare concorrenza e portare il fiato al collo a band ben più navigate e già consumate tra palchi e internazionalità; quello che circola tra la tracklist di Not Necessary Alive è una continua accelerazione shufflyng che agita e fa clubbing 80’s da ovunque si metta l’orecchio, uno stile nottambulo che gioca tra wave, pop, funky e paillettes fosforescenti, ma soprattutto da ballare a sfinimento per tutta la durata dell’Ep, oltre ogni limite, più in la della stanchezza.

Il quartetto disegna brani con la potenzialità da palinsesto FM, coralità epica, emozione collettiva e virtuali accendini accessi da stadio e con la protettività assoluta dei Coldplay e U2 in Carol, ma tralasciando poi i punti di riferimento ottantiani, possiamo dire che la maggior parte della scrittura del lotto è frizzante e fresca, grandi respiri elettrici e melodie a go-go fanno la parte grossa di tutto e nel contempo estetica underground di livello.

Ascoltare questo lavoro sembra di essere “strombazzati” in una performance totalmente “straniera”, nulla che possa ricondurre – se non lo si sa – ad una formazione di casa nostra, personalità ed impatto si sbattono immediatamente oltre confine, specie nelle impennate sudaticce di Telling up e Sand in my hands; sì, veramente un registrato d’effetto, una dimensione ideale per fare festa subito, saltare e scatenarsi a ritmo dentro un innato “sound of happyness” che il pop mid-Clash/Police di NNA e Can we escape tonight evidenziano a mille, e dunque non rimane altro che lasciarsi abbandonare tra queste spire amplificate che tra uno ieri e un’oggi danno la scossa ideale per fare entrare in testa musica – tutto sommata – in linea con la qualità alta delle sorprese.

The Q’s? Ingiustamente condannati – solo per il momento, speriamo – a stazionare ancora tra i gironi danteschi dell’underground tricolore.

 

 

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Max Sannella
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