Larkin Grimm
Parplar
(Cd, Young God/Goodfellas, 2008)
folk
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27 anni, da Memphis, Tennessee. Come lei stessa dichiara, Larkin Grimm ha passato gli ultimi anni della sua vita come se ogni giorno fosse il suo compleanno, salvo poi fermarsi a riflettere e a comporre musica.
Delicate ballate acustiche s’affiancano a brani dal piglio più decisamente rock’n’roll, se si riesce a scavare dietro le melodie sbilenche e i suoni squinternati.
Anarchica e ambientalista, figlia di hippie, la Grimm ha scritto un disco leggero come una piuma, con contenuti pesanti come macigni, ma soprattutto cantato con voce incantevole. Peccato che le sue esperienze live in apertura di Devendra Banhart, The Microphones e Old Time Relijun abbiano davvero troppo influenzato il suo modo di fare musica. Non abbiamo ascoltato i suoi due precedenti lavori, ma questo Parplar, oltretutto, è anche pesantemente influenzato dal suo produttore, quel Michael Gira che dopo tanto vagabondare l’ha costretta a mettere ordine fra le centinaia di appunti e idee smozzicate che si portava appresso.
Insomma, se amate le ballate acustiche dal ritmo spesso sostenuto, se non vi spaventano escursioni in canzoni a tutti i costi “strane”, questo disco potrebbe regalarvi ampie soddisfazioni. Altrimenti …
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