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FLAC: recensione disco omonimo

I FLAC sono dediti a un robusto rock di matrice piuttosto classica, con testi in italiano molto curati. Suonano bene, arrangiano anche meglio. La band palermitana chiede e ottiene fiducia. Da parte nostra... alziamo il volume

FLAC

s/t

(DigitalDownload)

rock

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[youtube id=”KMeoT6RmY1s” width=”620″ height=”360″]

flacIl FLAC è un formato audio compresso ma senza perdita di qualità; può anche essere a risoluzioni più alte di quelle dei file che vanno a comporre un “normale” CD. Pur non essendo il solo formato in uso, è sicuramente il più diffuso in ambito HRA (Hi-Res Audio).

Ops. Non sto scrivendo per QuotidianoAudio.it (il “cugino” di RockShock). Ricominciamo da capo. Ma non troppo. I FLAC, infatti, prendono in prestito il loro nome proprio dal formato dei file audio tanto in voga tra gli audiofili, traslandone il concetto insito di qualità. Non solo acustica, per quanto li riguarda.

La band palermitana è dedita a un robusto rock di matrice piuttosto classica, con testi in italiano molto curati. Niente di particolarmente innovativo, si badi bene, ma solo tanto buon rock, ben suonato, ottimamente arrangiato, con lontani echi wave, debitore di band e artisti di casa nostra come Timoria, Ligabue e via chitarreggiando, con lo sguardo sempre fisso ai chitarristi americani.

Ross Maya, il cantante, fa davvero i miracoli per far incastrare la lingua italiana delle complesse liriche della band con una metrica che invece è pensata per frasi in lingue anglosassoni: missione compiuta.

Non fatevi trarre in inganno da Conto alla Rovescia, il singolo proposto anche nel videoclip in questa pagina: i FLAC sono più bravi di così, più impegnati a cercare strade non così battute e riff così appiccicosi, anche se sempre dediti alla ricerca della melodia di prima mano.

Insomma, i FLAC sono davvero bravi, sempre piacevoli, con una significativa esperienza live trasfusa anche nel disco in studio, che da parte sua è assai ben curato e che non fa affatto rimpiangere che sia un’autoproduzione.

 

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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