Dotzauer
Deep
(CD, Red Sound records)
post metal, ambient
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I Dotzauer, o le due facce del metal. Così potrei intitolare la recensione dedicata a questi ragazzi di Treviso, qui al loro debutto. Deep è un album d’esordio doppio, che va giudicato due volte perché comprende 6 brani strumentali e gli stessi 6 brani abbinati al cantato.
Anche se la sostanza non cambia, il risultato finale in parte sì, come è ovvio presumere.
Il titolo del progetto rende bene l’idea del tema di fondo, rappresentato dagli abissi marini.
Credo che il concept non sia riferito solo alle profondità dell’Oceano, ma più all’idea dell’affogare anche in senso metaforico. È indubbio che tutto l’album, dai toni più quieti e rarefatti, dove le note sono distanti e pure, a quelli più affannati, percorre tutte le sfumature del blu. Non riesco ad evocare colori e ambienti differenti da questi.
Ero curiosa di vedere il video di Organic Silver per capire come il concetto fosse stato rappresentato, ma Youtube m’informa che è stato rimosso per violazioni dei termini di servizio. Voi provate a cercalo: non sia mai che l’abbiamo ricaricato.
Tornando alla musica, c’è del doom nell’aria, ma il giorno del giudizio ha il disincanto un po’ forzato dei nostri tempi. Il mondo finisce, ma io l’ho già visto. La disperazione che la voce cerca di esprimere non passa. Personalmente ho preferito la versione strumentale, ma questa è assolutamente un’opinione soggettiva.
Detto questo, mi chiedo il perché della doppio album fatto con gli stessi brani: non si tratta di musica prestata a qualche progetto visuale a quanto so. Credo che l’origine dell’idea sia da cercare nel nucleo della band, rappresentato da un trio di chitarra-basso-batteria.
Che avessero impostato già un progetto senza voce, ma che poi ne abbiano sentito l’esigenza e non si siano saputi decidere su che strada prendere? Non voglio sminuire il prodotto finale, sicuramente godibile e pulito, ma non trovo motivazioni commerciali o artistiche per questa scelta di produzione. Non un gran problema in realtà, sia ben chiaro. Nota positiva per la copertina dell’album, disegnata dall’illustratore Dario Bizzoto.
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