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Dracul: Auf Grund

I Dracul riportano l'elettronica tedesca in atmosfere gotiche e oscure con Auf Grund. Se proprio vi manca l'electro goth buttateci un orecchio

Dracul

Auf Grund

(CD, Kussy Frosch Records)

elettro gothic

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I Dracul sono la side project dei tedeschi Umbra et Imago, gruppo rappresentativo del fetish-goth teutonico. Se questi si muovono più dalle parti del metal, i Dracul sono un progetto elettronico da discoteca gothic-trash.

L’album Auf Grund si apre con un’introduzione fatta di suoni ambientali. Le tracce successive portano ad un avventato quanto errato paragone con i più noti Rammstein, che condividono con i Dracul soltanto la lingua madre. L’album prosegue inserendo molti elementi diversi: voci femminili, cori, un cantato maschile molto profondo, basi e campionamenti, anche presi in prestito da vecchie hit dance.

Potrebbe venirne fuori qualcosa di eclettico, ma il minestrone non si ingoia: gli elementi tra loro non legano, un po’ come quelli scelti dal gruppo per le varie sessioni fotografiche rintracciabili online.

L’elettronica goth va bene. Non piace a tutti, ma ci sono ancora molti club bui in cui la gente passerebbe nottate intere a ripetere gli stessi tre tristi passi, fissandosi gli stivali neri d’ordinanza.

Anche il trash tedesco è buono: dopo un po’ mette a disagio, dona un senso d’alienazione e solitudine che poche altre culture riescono a dare, ma può essere divertente- per qualcuno.

Lo stesso vale per il tedesco ostentato e le erre arrotate: nel video del singolo Wutlied è chiaro che i nostri eroi vogliano spaventarci, e sanno che la loro lingua ha questo dono innato.

Il problema è che non ci riescono: dal video ai brani, non convince la parte cantata quanto i campionamenti. Alcuni coretti sono imbarazzanti e in generale l’album non va da nessuna parte.

Se c’è qualcosa da salvare sono  i pezzi più puramente evocativi, giocati tutti sull’atmosfera, come la già nominata Wutlied e Entspannung.

Sicuramente i live della band, visti i precedenti di Umbra Et Imago, sapranno dare qualcosa di più, ma anche lì la trasgressione e l’immaginario del gruppo è rimasto inchiodato ai primi anni ’90, con show zozzoni che strizzano l’occhio al sadomaso, ma che alla fine fanno anche un po’ tristezza. Se trash deve essere, che trash sia. Non fermatevi mai a metà quando avete deciso di buttarvi giù dal burrone. Farete solo ridere i polli.

 

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Dafne Perticarini
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