Teatro Satanico
XX
(CD, Nedac)
post industrial
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Nati nel 1993 come un duo synth-punk, i Teatro Satanico si evolvono fino ad arrivare ad elaborare nuove sonorità, prevalentemente elettroniche. Con l’album XX proseguono nella direzione intrapresa nel 2007, un ambient industrial arricchito con suoni laptop-punk.
Non tragga in inganno il nome, di satanismo nel Teatro Satanico non vi è molto, piuttosto vi è una forte presa di posizione verso tutto quello che è dogmatico, verso tutte le forme di sapere precostituito che non siano frutto del libero arbitrio, quindi anche il credo religioso.
Ne è la prova lampante Mondo Cane, una preghiera che chiede sia a Dio sia al diavolo di proteggerci da un mondo miserabile fatto di superficialità e di stupidità. Se bastasse solo una preghiera…
In Teatro della memoria, un sound inquietante fa da cornice alla riflessione su come gli schemi mentali imposti dalla società ci distolgano dal vedere la realtà, fuorviandoci e dandoci una mera illusione di controllo.
In The Owl, un inizio funereo precorre ritmiche elettroniche per l’unico pezzo in inglese dell’album, dove oltre ai concetti si fa apprezzare una parte melodica intensa e surreale.
Chiude il lavoro Occidente, dove suoni acidi in un’ambientazione elettronica accompagnano una voce distorta e decadente, un pezzo che intima a diffidare dell’occidente e di tutto il sapere prestabilito che rappresenta.
Concettuale, riflessivo e coraggioso appare XX dei Teatro Satanico, un lavoro incentrato più sui contenuti e sulla ricerca dei suoni che sull’intreccio melodico; un monito per una presa di coscienza più obiettiva su quello che ci circonda. Un album inusuale e pregno di significati, alchemico e profondo.
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