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The Veils: Time Stays, We Go

Time Stays, We Go è il nuovo lavoro dei The Veils. Un album molto interessante con un Finn Andrews in grande spolvero. Per gli amanti dell'indie di classe

The Veils

Time Stays, We Go

(Cd, Pitch Beast)

indie

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[youtube id=”m5M7gAfzyyE” width=”620″ height=”360″]

Dal 2004, anno del loro esordio con l’album The Runaway Found, contenente fra l’altro la bellissima Lavinia, sono cambiate un po’ di cose per i The Veils. Innanzitutto l’etichetta, che non è più la Rough Trade ma la loro personale Pitch Beast. Un’altra novità degna di nota è la solarità dei brani.

La voce di Finn Andrews invece è rimasta straordinaria come agli albori.

Through The Deep, Dark Wood, apre il lavoro e già fa muovere il piede a ritmo di un poprock molto orecchiabile. Molto in stile Arcade Fire invece la successiva Train With No Name.

Si passa poi alla riflessiva Candy Apple Red, parecchio affine alle sonorità degli esordi e alla quasi western Dancing With The Tornado. In The Pearl si sente particolarmente il tocco di Nick Launay, già al lavoro con i The Bad Seeds.

Dopo il giro di boa con Sign Of Your Love, troviamo la leggerezza indiepop di Turn From Tne RainBirds ci riporta alle origini e a sonorità tipiche della musica americana, mentre Another Night On Earth accompagna alla ballata Out From The Valley & Into The Stars che chiude un album di buona fattura e molto gradevole all’ascolto.

Un ritorno inaspettato, quello dei The Veils, che farà sicuramente piacere ai fans della band neozelandese e della bella musica. Nella versione deluxe, un ep ad edizione limitata con il loro live ad Abbey Road.

www.theveils.com

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Fabio Busi
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