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A Place To Bury Strangers: Exploding Head

Secondo disco per A Place To Bury Strangers, band newyorchese che ha resuscitato lo shoegaze inglese degli anni Ottanta. Un gioiellino di sano noise, fatto con la mente ma soprattutto con il cuore

A Place To Bury Strangers

Exploding Head

(Cd, Mute)

shoegaze

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A Place To Bury Strangers exploding headC’erano una volta The Jesus And Mary Chain e My Bloody Valentine. Shoegaze e noise, chitarre gracchianti e sulfuree dalle quali, come per magia, uscivano melodie eteree. Una perfetta e straniante unione degli opposti, che ha dato vita ad autentici capolavori e che ha reso i gruppi sopracitati modelli di riferimento per una nuova generazione di musicisti, affascinati da questo straziante sound.

Tra le nuove leve, nessuno ha colto così bene lo spirito di quella musica come A Place To Bury Strangers. Quando la band esordì nel 2007 venne definita dai giornali come “la più rumorosa di New York”, per il fatto che le canzoni erano impregnate di una new wave sporca e malata. Al secondo disco questi tre ragazzi rimangono fedeli alla formula dell’esordio: non rinunciano a graffiate e riverberi musicali di sottofondo, ma questa volta curano di più la parte melodica. E la magia si ripete: Exploding Head è davvero un disco strepitoso.

In Your Heart ha delle chitarre che sembrano revolverate, talmente sono incisive ed esaltanti; Keep Slipping Away, la protagonista assoluta dell’album, è composta da strofe brevi e rapidissime, impostate sullo stesso, nervoso, giro di accordi, che si ripete all’infinito, con un effetto ipnotico quasi psichedelico.

Molto inquieta è anche Everything Goes Always Wrong, formata da una stratificazione convulsa di echi e rimbombi tenuti insieme da una batteria precisa e spietata. In conclusione, I Lived My LifeTo Stand In The Shadow Of Your Heart, tormentata fin dal titolo, con un finale fatto di rabbiose distorsioni.

Tanto rumore per nulla? Decisamente no. Gli A Place To Bury Strangers hanno assimilato benissimo la lezione del noise inglese degli anni Ottanta e ne hanno dato prova con questo disco, dove il sentimento e l’inquietudine sfruttano melodia e rumore per esprimersi al meglio.

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Sofia Marelli
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