Andrea Carboni
Due
(CD, The Orchard)
indie rock, rock d’autore
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Il cantautore è una figura che nella musica italiana ha assunto sempre di più nel corso degli anni un ruolo predominante. Oltre ai cantautori di fama ce ne sono altri giovani ed emergenti che si stanno ritagliando il loro spazio. Uno di questi è Andrea Carboni.
Dopo neanche un anno dall’uscita del suo ep Sassi il songwriter pisano torna con il nuovo album dal titolo Due, un lavoro di rottura che si discosta dai precedenti. La mano di Paolo Mauri, produttore tra gli altri degli Afterhours, si sente eccome e questo disco impreziosito anche dalla presenza di alcuni musicisti di spessore, tra gli altri Enrico Gabrielli, risulta essere forse uno dei migliori del cantautore.
Ad aprire troviamo l’intro strumentale L’Amore Dopo Domani a cui fa seguito Lento. Non fatevi ingannare dal titolo, di lento c’è ben poco in questa cupa track: un riuscito mix di chitarre elettriche incalzanti con un finale in francese.
Vinceremo Grazie è caratterizzata da una semplicità musicale e da un testo molto attuale ed interessante.
Dove Sarai è una marcetta mentre in Mille, il nuovo singolo, Andrea mette in mostra le sue notevoli capacità vocali, virando decisamente su sonorità indie-rock.
La Migliore Che Ci Sia è una traccia tormentata, con sonorità distorte.
L’interludio Rango spezza il ritmo prima di riprendere con la delicata Magari con un inizio quasi acustico, ma nella traccia il violino si erge ad assoluto protagonista.
Lei Non Sa Chi Sono Io è un quadro armonico in cui coesistono dapprima chitarre acustiche e batteria, poi violini e chitarre elettriche.
Altro interludio è (magari), mentre Il male minore è un’altra marcetta in cui vi è un crescendo progressivo di chitarre elettriche.
Chiude BAM il pezzo più convincente e affascinante, con un inizio strumentale che sembra di ascoltare un pezzo del grande Lucio Dalla, per finire poi in un’esplosione rock inaspettata alla Afterhours.
La svolta improntata più al rock di Andrea Carboni può piacere o non piacere, sicuramente è una svolta coraggiosa. Un’evoluzione per il cantautore pisano di un certo effetto oltre ad essere una dimostrazione di come Andrea si metta in gioco, sperimenti e non si fossilizzi troppo su quello che ha fatto in passato. Un album convincente da ascoltare e riascoltare.
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