Adriano Viterbini
Goldfoil
(CD, Bomba Dischi)
blues
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Adriano Viterbini si stacca per un momento dai Bud Spencer Blues Explosion per concentrarsi sulla sua carriera solista. Il suo nuovo lavoro Goldfoil è puramente strumentale basato solo sulla chitarra. Un album personale ma soprattutto un gran bel disco blues in cui l’artista romano, oltre a mettere in mostra tutta la sua bravura, mostra la sua grande passione verso il blues minimale.
Ad aprire il disco troviamo Immaculate conception, un pezzo su cui basta chiudere gli occhi per immaginare di essere in una lunga strada impolverata americana, con il sole che sta tramontando.
Segue il riarrangiamento di Kensington Blues di Jack Rose, con una grande dolcezza ed armonia nell’arpeggio e un perfetto equilibrio tra tutte le chitarre.
God Don’t Never Change si caratterizza per il crescendo incalzante, che da alla track quel qualcosa di mistico.
Blue Man è un omaggio alla musica africana e nello specifico alla melodia tuareg, con un ritmo ed andamenti ciclici.
Assai Cupa è New Revolution Of The Innocence, con la partecipazione di Alessandro Cortini dei Nine Inch Nails, che potrebbe tranquillamente essere un pezzo da classico duello assolato in un film western.
In No Name Blues si evidenziano vari virtuosismi di chitarra che danno alla canzone la peculiarità di essere una sorta di blues saltellante.
Style-O-Blues è la track più accelerata di tutte, con le chitarre impazzite senza freni.
Lago Vestapol e Montecavo, richiami ai luoghi d’infanzia di Adriano, vedono come principale protagonista la chitarra solista: nel primo caso in solitaria mentre in Montecavo esegue la sua melodia con le altre che gli vanno dietro.
Stella South Medley è un mix di brani tradizionali della tradizione blues fusi assieme a comporre questa chicca.
Segue If I Were A Carpenter mentre Vigilante Man è una sorta di Rock-Blues inquieto.
Adriano Viterbini mette in mostra le sue notevoli capacità in questo album portando alla ribalta un genere, il blues, troppo spesso bisfrattato dalla musica italiana, purtroppo. Ben vengano artisti come Adriano o altri che siano capaci di raccontare le loro esperienze attraverso l’amore per la musica, meglio ancora se blues.
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